Vertenza frusinate, famiglie nella disperazione. L’Ugl pronta a mobilitarsi
“Non è più tollerabile che le circa mille famiglie di Vertenza Frusinate vengano lasciate sole nella disperazione. I disoccupati oggi sembrano non aver più alcuna interlocuzione politica, abbandonati da Regione Lazio e Governo al proprio destino. E’ a queste due istituzioni che ci rivolgiamo affinché si assumano le proprie responsabilità e affrontino una questione lasciata a metà che sta per provocare una nuova emergenza sociale sul territorio della Provincia di Frosinone”.
L’intervento di Valente
Questo l’ennesimo appello che l’UGL Frosinone e Lazio guidate dai segretari Enzo Valente e Armando Valiani lancia, annunciando mobilitazioni forti in caso di un nuovo flop: “La politica deve assumersi le proprie responsabilità e smetterla di prendere in giro migliaia di famiglie. Dopo l’incontro dello scorso Luglio – spiega Valente – ci aspettavamo un impegno concreto da parte di Regione Lazio e Ministero del Lavoro per il rifinanziamento della mobilità in deroga per i restanti sei mesi del 2020. Nessuno però, al di là delle promesse, si è interessato a questa situazione che ormai sfiora il dramma sociale. Ci appelliamo al Prefetto di Frosinone affinché coinvolga Governo e Regione per trovare risoluzione al problema, se così non fosse, come organizzazione sindacale siamo pronti da subito ad indire una mobilitazione a Roma”.
Le parole di Valiani
Alle parole del Segretario Generale dell’UGL Frosinone si aggiungono quelle del segretario dell’UGL Lazio: “La pausa estiva è finita e nessuna soluzione è stata prospettata. Le scelti miopi di Regione e Governo non hanno dato le risposte che si aspettavamo migliaia di lavoratori. Le istituzioni facciano un bagno di umiltà e si decidano a ridare dignità alle famiglie di Vertenza Frusinate e di tutto il territorio laziale perché – sottolinea Valiani – a breve migliaia operai che, grazie al blocco dei licenziamenti ad oggi possono percepire sostegno al reddito, potrebbero non aver più la possibilità di accedere a questa agevolazione. Si rischia un dramma sociale ancor più forte”.