Federlazio, Polito traccia la rotta e invita a un cambio di passo

Carmine Polito, iscritto alla Federlazio fin dalla sua fondazione, ricoprendo nel tempo diversi incarichi, da ieri è il nuovo presidente dell’associazione datoriale. Da sempre membro del Consiglio Direttivo di Frosinone, è stato anche Presidente regionale del Settore Legno. Ha poi retto la Presidenza della Federlazio di Frosinone per alcuni mesi nel 2014 ed è stato infine Presidente del Confidi Lazio da gennaio 2017 a maggio 2020. Neanche il tempo di festeggiare, che già è al lavoro. Ringrazia per gli auguri e si dice pronto ad incontarere i presidenti degli enti territoriali e regionali. Sollecita rapidità nell’erogazione delle risorse, nella realizzazione delle infrastrutture, anche telematiche, e nella sburocratizzazione.

L’intervista

Presidente, lei ha ricevuto, tra i tanti, anche gli auguri di Buschini, Pompeo, Pigliacelli e De Angelis. Ovvero i rappresentati di enti ed istituzioni che recitano un ruolo fondamentale per il rilancio territoriale. Bastano gli auguri?

“Intanto li ringrazio per gli auguri. Ci tengo a dire che una delle prime cose che intendo fare, sarà quella di instaurarare un rapporto diretto con loro. Lo farò, coinvolgendo anche Federlazio regionale, perché ritengo si tratti di uomini di grande spessore, in grado di permettere il cambio di passo di questa terra. Colgo l’occasione per dire che è interesse di tutti trovare persone che abbiamo voglia di collaborare allo sviluppo della Ciociaria. Da parte nostra siamo pronti ad instaurare rapporti sempre più stetti con i rappresentati di enti ed istituzioni, anche sulla scia di quanto fatto dai miei predecessori. Tutto ciò per far sì che i nostri associati, ma anche coloro che ancora non ci hanno onorato di far parte della Federlazio, possano trarre i giusti vantaggi nel fare impresa. Non solo a livello personale ma soprattutto per la crecita del Pil locale e, quindi, per una redistribuzione della ricchezza ai cittadini della provincia di Frosinone”.

Stagnazione, immobilita’, recessione. Termini contenuti nell’ultima indagine congiunturale stilata dalla Federlazio. Poi il Covid. Presidente, come se ne esce?

“Se ne esce prima di tutto con un cambio di mentalità. Occorre rimettere l’impresa produttiva al centro dello sviluppo e cessare di considerare l’imprenditore uno che sfrutta il lavoro, non paga le tasse e viola le leggi. Lo sviluppo viene fatto dalle impresa e non dalla pubblica amministrazione. Quest’ultima deve predisporre le condizioni affinché il sistema nel suo insieme operi in modo più efficiente e possa produrre ricchezza. Già questo cambio di cultura dello sviluppo sarebbe un primo passo importante”.

Già prima dell’emergenza sanitaria la strada da voi indicata era quella di una sorta di shock economico. Le azioni del governo stanno andando nella giusta direzione?

“Dalla nostra ultima indagine congiunturale ad oggi è intervenuto un evento assolutamente inedito e imprevedibile, il Covid, che ha cambiato completamente lo scenario. Le risorse finanziarie ingenti sono quelle che arriveranno dall’Europa. Alle nostre classi dirigenti spetta ora il compito di impiegarle in programmi credibili, seri, utili, che mettano al centro non obiettivi di mero assistenzialismo ma azioni volte all’aumento della produttività e dell’efficienza del nostro sistema produttivo e del sistema-paese più in generale. Gli interventi messi in campo dal Governo e dalla Regione subito dopo l’avvento del Covid sono stati indubbiamente lodevoli sotto il profilo delle intenzioni. Ci sono state, però, alcune disfunzioni sul piano dell’applicazione, come i ritardi nell’erogazione della cassa integrazione e qualche problema con le banche nella concessione di quelle risorse stanziate. Ma nell’insieme, considerando la portata straordinaria dell’evento, non possiamo dire che non sia stato fatto nulla”.

Burocrazia e pressione fiscale elevata sono i veri nemici delle aziende. Lo ripetete come un mantra. A suo avviso lo snellimento delle autorizzazioni e la riduzione delle tasse sono interventi fondamentali, oppure, visto l’attuale quadro economico, non bastano più?

“Non c’è solo una leva da azionare per rilanciare questo paese. Un burocrazia più produttiva, più snella e più efficiente, così come una tassazione più sostenibile sono naturalmente due prerequisiti fondamentali. Poi ci vogliono infrastrutture che funzionino, un sistema formativo che consenta di creare professionalità che servono al mercato e un meccanismo di allocazione del lavoro che consenta un rapido e tempestivo incontro tra domanda e offerta, per evitare che una
parte del sistema produttivo ricerchi professionalità che non trova e una parte dell’offerta di lavoro sia priva di quelle competenze necessarie per rispondere a quella richiesta”.

C’è chi, come voi, sollecita che la rotta giusta da seguire sia anche quella di un piano che preveda grandi investimenti pubblici. In quali campi bisognerebbe intervenire in maniera rapida e decisa?

“Certamente un piano di investimenti pubblici sulle grandi questioni del Paese: infrastrutture materiali e immateriali, economia green, digitalizzazione dei processi produttivi, sistema scolastico e formativo, riforma della giustizia. L’elenco sarebbe lungo. Certo, se facciamo riferimento al nostro territorio, possiamo dire che i ritardi della burocrazia ad esempio nel rilascio delle Autorizzazioni ambientali, oppure lo stato fatiscente delle infrastrutture stradali in questi anni o anche un sistema di collegamenti ferroviari assolutamente inadeguato hanno avuto la loro parte nel determinare la sofferenza di questa provincia dal punto di vista economico. Ora alcuni interventi sull’assetto viario che dovrebbe mettere in campo l’Asi e l’arrivo dell’alta velocità a Frosinone potrebbero dare un buon contributo ad un percorso di rilancio del territorio. Oggi la parola d’ordine è: rapidità”.

Gianluca Trento

Giornalista dei quotidiani online "LaProvinciaQuotidiano.it" e "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News". In passato è stato anche Direttore Editoriale de "La Provincia", Direttore Responsabile del quotidiano "Ciociaria Oggi", Condirettore de "Il quotidiano della Ciociaria", giornalista di "Paese Sera", del settimanale "L’Inchiesta" e del quotidiano online "Il Corriere della Provincia".

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