Natalizia chiede al governo maggiore concretezza ed elogia la linea di Bonomi

Le imprese “vivono da quattro mesi momenti difficilissimi. Abbiamo continuato a cercare di produrre ricchezza, esposti a grandi rischi. Avevamo bisogno di sostegno e di chiarezza, di sapere esattamente cosa fare, ed è una cosa che è mancata nelle conferenze stampa che il premier faceva la sera, annunciando ‘soldi del monopoli”. Così Giulio Natalia, presidente dei Giovani Imprenditori del Lazio e del gruppo Centro (con il Lazio, anche Abruzzo, Marche e Umbria), in un’intevista rilasciata all’Ansa.

Sulla linea impressa da Carlo Bonomi nel confronto tra Confindustria e Governo ha evidenziato che: “È giusta, corretta, e deve essere questa anche per il futuro. Le cose bisogna dirsele ed in maniera franca, come facciamo noi nelle aziende dove non possiamo permetterci di fare diversamente, non ne abbiamo il tempo: serve pragmaticità e concretezza. Ci deve essere dialogo ma con messaggi molto chiari, dobbiamo dare alla politica una visione reale’.

Natalia, imprenditore di terza generazione nel settore dei carburanti, impegno nell’azienda di famiglia e nell’associazione degli industriali, crede ‘fortemente’ nel ‘tessuto imprenditoriale’ e nel ruolo dei giovani imprenditori: ‘Non siamo i figli di papà – ha affermato – come qualcuno pensa. Vedo giovani che tutte le mattine sono alle sette in ufficio, per tredici/quattordici ore al giorno, e cercano di fare qualcosa di positivo non solo per loro stessi ma per il Paese’.

Un passaggio lo ha riservato alle priorita’ che i Giovani industriali indicherebbero oggi al Governo: “Se la Pubblica amministrazione pagasse i debiti con le Pmi risolveremmo tantissimi problemi di liquidita Dobbiamo partire dalle cose basilari come la sburocratizzazione, perché i tempi del mercato non sono quelli della P.a”. Mentre sul fronte della Cig, nell’emergenza Covid-19, ha dichiatato che “E’ una cosa impensabile che le aziende abbiano dovuto pagare. Leggo ancora dichiarazioni del presidente dell’Inps: sono di una gravità unica, l’azienda è vista come una risorsa a cui attingere non non alla quale dare supporto”.

Relativamente agli Stati Generali ha, infine, chiosato: “Anche in questo caso non si riesce a capire bene cosa abbiano fatto. Leggo di 137 progetti, non mi sembra di vedere un vero progetto dal quale partire, un programma. Manca concretezza, come al solito, non penso solol’ultimo Governo ma ad una classe politica che negli ultimi 20 anni non ha aiuta le future generazioni”.

Venerdì si elegge il nuovo leader nazionale dei Giovani Imprenditori, il successore di Alessio Rossi alla presidenza degli industriali under 40. “Ci sono due candidati, Eugenio Caldaro Ciman e Riccardo Di Stefano. Noi, i 300 giovani del Lazio che rappresento – ha concluso – abbiamo sposato il progetto di Di Stefano, c’è una comunanza di idee, su come vivere l’associazione e per la visione che abbiamo del futuro. C’è sintonia con tutto il ‘gruppo Centro’, con i presidenti dei Giovani di Marche, Abruzzo, Umbria; solo una provincia delle Marche si è espressa in maniera diversa. Ho tanta fiducia in quello che andremo a fare”. 

Redazione

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