De Angelis, Asi pronta a investire 13 milioni di euro: l’economia si rilancia con i fatti

Anche in piena emergenza Coronavirus, che sta provocando una crisi economica conseguenza del lockdown , c’è chi vede comunque il bicchiere mezzo pieno. L’ottimismo, infatti, ha sempre contraddistinto la sua azione politica. Stiamo parlando di Francesco De Angelis, presidente del consorzio Asi.

Lo abbiamo intervistato.

Tredici milioni di euro per 16 interventi infrastrutturali. Una cifra che potrebbe dare una boccata d’ossigeno all’economia provinciale. De Angelis, annuncio politico o fatti concreti?

“L’economia del nostro territorio non si rilancia con gli annunci. C’è una delibera di giunta regionale con la convenzione stipulata dal consorzio ASI, dall’Astral e dalla Regione Lazio per 13 milioni di stanziamenti, utilizzabili da subito. Un investimento senza precedenti per sedici opere infrastrutturali nella nostra area industriale. Con la Regione abbiamo proseguito a lavorare in silenzio in questo periodo, pur nelle difficoltà derivanti dall’emergenza sanitaria in corso. Sono opere attese, perché si darà impulso all’edilizia e le imprese del territorio avranno benefici importanti. Ringrazio il Presidente di Unindustria Turriziani e il Presidente della Camera di Commercio Pigliacelli, che hanno parlato di risultato concreto in un momento di estrema difficoltà della nostra economia. Ora bisogna fare presto e avviare i cantieri con tempistiche certe. Si tratta di una boccata di ossigeno vera e di una grande opportunità per rendere più attrattivo e competitivo il nostro territorio”. 

Lei ultimamente usa l’espressione ‘fabbrica del bello’. Cosa significa?

La fabbrica del bello rientra in questo grande progetto di rilancio. Rendere attrattivo un territorio significa anche investire per restituire bellezza alla zona industriale. Non smetterò mai di ripeterlo: il futuro è green e quindi ho insistito per far inserire fondi destinati alle aree verdi e innovative. Il progetto prevede  anche una nuova e più moderna segnaletica e un sistema di videosorveglianza perché sulla sicurezza delle aziende e dei lavoratori è indispensabile intervenire. Vogliamo attirare nuovi investitori per creare posti di lavoro e un ambiente rinnovato e sostenibile può contribuire in tal senso. Sarà un’area industriale in linea con gli standard europei. Siamo l’Italia e la bellezza è la nostra forza”. 

Le fermate TAV e la realizzazione della stazione dell’alta velocità sono davvero una grande opportunità per il territorio. Ma non crede ci sia bisogno di un progetto integrato?

“Il nostro territorio sarà rivoluzionato con l’Alta Velocità. Il Presidente Zingaretti e l’ad di Ferrovie Battisti, che ringrazio, hanno dimostrato con i fatti di credere nelle potenzialità del nostro territorio e nella validità delle nostre proposte e sollecitazioni. Partiamo dai benefici economici: i territori che hanno una stazione dell’Alta velocità crescono di una percentuale tra l’8% ed il 10% su dieci anni. Quelli logistici: la provincia di Frosinone sarà inserita nel sistema trasportistico europeo. Le opportunità saranno infinite. La capitale raggiungibile in 40 minuti e migliorerà la qualità della vita dei pendolari. Già da questa estate Cassino e Frosinone saranno inserite nell’Alta velocità. Ci sono circa 13 miliardi di investimenti. Certo che saremo attenti affinché tutti siano protagonisti in questa rivoluzione, ma adesso focalizzerei l’attenzione sulle straordinarie occasioni derivanti da questo investimento. Dovremo farci trovare pronti e le opere infrastrutturali nella nostra area industriale vanno in questa direzione”.

Mi scusi, ma in questa provincia c’è sempre la cattiva abitudine di intestarsi  le vittorie e mai le sconfitte.  Anche alla luce della grave crisi economica dovuta al Covid, non ritiene che la classe politica debba fare un  mea culpa, per poi ripartire davvero?

Faccio una premessa doverosa: ci siamo trovati a combattere un nemico nuovo, invisibile, sconosciuto e altamente contagioso. Difficoltà ce ne sono state, certo. Il Governo ha dovuto prendere decisioni difficili ma comprendo appieno il grido di dolore di chi ha la serranda abbassata e vorrebbe tornare a lavorare. Capisco che il primo giugno per la riapertura di molte attività è una data lontana ma ci sono difficoltà evidenti e le Istituzioni non possono non tenerne conto. Serve prudenza, auspico una ripresa in sicurezza perché, ripeto, prima di tutto viene la salute dei cittadini“.

Le imprese, più di prima, avranno bisogno di procedure  semplificate, snelle e  tempi certi: la burocrazia è il nemico più temibile per chi vuole continuare a fare impresa. Lei, a capo del consorzio unico del Lazio, cosa intende fare?

Serve un grande piano di sburocratizzazione e snellimento delle procedure e sto lavorando in tal senso anche nell’ambito delle mie competenze. Le norme recentemente approvate per la costituzione del Consorzio Unico vanno in questa direzione . Mai come in questo momento il Paese ha bisogno di un decreto semplicità. Con il supporto delle associazioni di categoria e degli imprenditori lavoreremo ad un pacchetto di proposte per snellire e velocizzare le procedure . Via lacci e lacciuoli, il Paese deve ripartire. La burocrazia è nemica dello sviluppo e lo è ancor di più in questa fase così delicata. Troppe carte e poca liquidità. Dobbiamo intervenire subito perché altrimenti molte piccole imprese, soprattutto le più fragili, rischiano di non non farcela . Serve un intervento forte, straordinario e veloce da parte dello Stato e l’Europa deve darci una grande mano. Più uniti e più solidali”.

Gianluca Trento

Giornalista dei quotidiani online "LaProvinciaQuotidiano.it" e "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News". In passato è stato anche Direttore Editoriale de "La Provincia", Direttore Responsabile del quotidiano "Ciociaria Oggi", Condirettore de "Il quotidiano della Ciociaria", giornalista di "Paese Sera", del settimanale "L’Inchiesta" e del quotidiano online "Il Corriere della Provincia".

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