Sperduti: tenere alta l’attenzione sulle donne vittime di violenza

Un appello ad amministratrici e amministratori locali, affinché in questo periodo di emergenza e di necessarie restrizioni alle libertà personali di tutti, non si abbassi la guardia sulle situazioni che vedono le donne vittime di violenze domestiche e che, proprio a causa del Covid-19, sono costrette a restare in casa, con uomini che le insultano, le maltrattano e le aggrediscono.

A sollevare la questione, chiedendo dunque la massima attenzione, è Martina Sperduti, vice coordinatore regionale di Forza Italia Giovani e responsabile Pari Opportunità, che invita “gli amministratori e le amministratrici locali a prestare massima attenzione al tema, in coerenza con la circolare del Ministero dell’interno del 27 marzo a firma Franco Gabrielli – Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – che mira al rafforzamento del sistema di tutele già operativo, nonché del lavoro in rete di tutti i soggetti”.

Numeri e app da contattare

Dice la Sperduti: “Attraverso il 1522, numero nazionale antiviolenza e antistalking, si può fornire alle vittime di violenza un primo supporto e indirizzarle ai centri anti violenza più vicini. L’app 1522 permette anche di chattare con le operatrici nel caso si sia impossibilitate di parlare“.

“Altra app utilizzabile è YouPol. Il ministero Pari Opportunità – sottolinea ancora – ha, inoltre, realizzato un volantino con le linee guida per un piano di sicurezza in emergenza coronavirus. Utile strumento al quale gli amministratori possono dare ulteriore diffusione attraverso i propri canali”.

La circolare del Ministero sugli alloggi destinati alle vittime di violenza

“Si fa infine presente – conclude il vice coordinatore regionale di Fig – che il Ministero dell’Interno ha inviato una circolare a tutte le Prefetture perché possano essere individuati e resi disponibili ulteriori alloggi destinati alle donne vittime di violenza, con la garanzia della necessaria sicurezza. Ciò è possibile in base all’articolo 6 del decreto legge 17 marzo 2020, che prevede la requisizione in uso, anche temporaneo, di strutture alberghiere o altri immobili idonei per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, nei casi in cui le misure stesse non possano essere attuata presso il domicilio della persona interessata”.

“Pertanto – conclude – nel caso si trovino in situazione di difficoltà ad offrire accoglienza alle vittime, i Centri antiviolenza e le case rifugio possono rivolgersi alle prefetture”.

Redazione

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