Rifiuti da Roma, il dissenso del sindaco di Roccasecca

“Non ci stupisce che il presidente, Nicola Zingaretti, sia nuovamente costretto ad emettere un’ordinanza emergenziale che consenta la trasferenza dei rifiuti prodotti da Roma Capitale negli impianti di trattamento rifiuti della Regione Lazio”. Così il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco nel suo intervento, postato anche sui social, nel quale commenta la probabile proroga del decreto emesso a luglio scorso, con scadenza ad ottobre 2019, che consentirà alla città metropolitana di trasportare la sua immondizia nelle altre province fino al 31 dicembre.

La questione

Stavolta, va precisato, il comune di Roccasecca non sarà interessato da questa ennesima emergenza: i rifiuti, infatti, saranno lavorati presso l’impianto Saf di Colfelice e poi conferiti nella discarica di Colleferro. Ciononostante la circostanza che, ancora una volta, vede costrette le altre province della Regione a soccorrere la Capitale, con la messa a disposizione degli impianti (tra cui la Saf di Colfelice e il termocombustore di San Vittore), non può che generare il dissenso del primo cittadino tra i più agguerriti e fermi difensori della tutela ambientale. La proroga, per Sacco, è la prova provata che Roma non si trova di fonte ad un’emergenza, si è al cospetto, invece, della cronicizzazione di un problema che non può essere risolto con i palliativi delle ordinanze, ma solo e soltanto con soluzioni concrete che consentano alla Capitale di essere autosufficiente.

L’intervento

“E’ ovvio – ha commentato Sacco – che qualcosa non ha funzionato. Mi riferisco a quel tavolo tecnico indetto già nel luglio del 2018 al quale partecipano il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma, Virginia Raggi e il ministro dell’ambiente, Sergio Costa nel quale erano state individuate soluzioni che non sono state utili ad evitare emergenze ripetute che, di fatto, nascono da una situazione che ormai e cronicizzata e storicizzata e che non può essere risolta con il palliativo dell’ordinanza”.

Crescono i malumori

Sacco poi si fa portavoce dei malumori dei cittadini, della gente che abita una fascia di terra compresa tra Roccasecca e Colfelice costretta a subire i disagi che nascono da due impianti di trattamento rifiuti e di un intero territorio stanco di dover sopperire ormai da troppo tempo alle inefficienze altrui.
Poco conta per il sindaco che questa volta la discarica di Cerreto rimarrà fuori dall’emergenza. C’è la vicina Saf che tratterà i rifiuti prodotti a Roma e c’è l’autosufficienza degli Ato che il territorio dovrebbe pretendere.

L’appello

“Credo – ha aggiunto Sacco – che rispetto a questa probabile proroga sia giusto manifestare dissenso, cosa che purtroppo e spesso non arriva da questa Provincia che forse soffre di una sorta di sudditanza psicologica. Inoltre, mi sembra anche giusto chiedere una volta per tutte delle soluzioni, perché Roma deve essere autosufficiente come lo sono le province: è opportuno che realizzi i propri impianti. In sostanza che vengano individuate soluzioni valide, perché fino ad oggi, purtroppo, quello che è stato fatto non è servito. Una volta per tutte il problema va risolto”.

Infine e non per ultimo il sindaco di Roccasecca riproporrà il porblema dei rifiuti in seno all’assemblea dei soci Saf: “I 91 sindaci della provincia – ha concluso – devono in qualche modo acquisire consapevolezza di questo problema, perché troppo spesso rimaniamo passivamente esposti a decisioni altrui. Per cui a breve chiederò la convocazione di un’assemblea”.

Redazione

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