“Giustizia paralizzata”, Ciacciarelli: urge potenziare il personale
“È inaccettabile quanto sta accadendo a Cassino. La giustizia è ferma perché non c’è personale sufficiente. Avvocati e magistrati sono, giustamente, sul piede di guerra. La pianta organica è sottodimensionata e non può più far fronte alle richieste di giustizia di un territorio vasto, oltre che punto di raccordo tra Roma e Napoli, dove la criminalità organizzata continua a prosperare”.
Così il consigliere regionale di Forza Italia/Laboratorio Lazio per il Cambiamento, Pasquale Ciacciarelli, che interviene sulla situazione del personale al tribunale di Cassino, dove sono 16.000 i procedimenti in più ogni anno.
La posizione di Ciacciarelli
“Come si può far fronte a queste emergenze senza una pianta organica corposa? – si chiede il consigliere – Qui si lavora il doppio rispetto alla capitale e a Napoli e questo fa sì che il territorio non sia così appetibile per i giudici, che preferiscono andare altrove”.
“Per ora sono scoperte 3 unità al civile e una al penale. Il tribunale di Cassino è un punto di riferimento per l’intero Basso Lazio, una realtà di frontiera strategica per la lotta alla criminalità organizzata, il Ministero della Giustizia ne deve tenere conto”.
La richiesta di intervento al ministro Bonafede
“Sono al fianco degli avvocati e dei magistrati del foro della città martire in questa battaglia di civiltà: la giustizia non può essere paralizzata! Sarebbe un segnale pessimo da lanciare”.
Il consigliere ha fatto sapere che scriverà anche al ministro della Giustizia Bonafede chiedendogli di intervenire in modo risolutivo sul problema.
