Magliocchetti: occorre una vertenza ambientale da aprire tutti insieme

“Dal dibattito di ieri, nel consiglio comunale straordinario sulla vicenda Mecoris, è emersa una importante ed attenta coscienza ambientale, da parte di tutti i Consiglieri Comunali, indistintamente. Per dare gambe a questa manifesta ed apprezzabile comune sensibilità, è necessario istituzionalizzare il dibattito d’aula, almeno una volta ogni 2/3 mesi, proprio sulle tematiche ambientali, per informare i cittadini e individuare percorsi di intervento”.
Lo sostiene Danilo Magliocchetti, capogruppo di FI al comune capoluogo.

L’iniziativa

“Per questo, alla ripresa dei lavori a settembre, chiederò, insieme ad altri Consiglieri Comunali che condividono l’iniziativa, il collega Stefano Pizzutelli ha già manifestato il suo assenso, la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, congiunto con quello provinciale, proprio per parlare di ambiente ed aprire una vera e propria Vertenza ambientale con il Ministero competente. La criticità ambientale del territorio è un problema che grava su tutti, indistintamente, e senza, ovviamente, alcuna connotazione politica, che tutti abbiamo il dovere, morale ed istituzionale, di provare a risolvere”.

L’obiettivo

“In questo senso, Frosinone assume, l’onore e l’onore, di guidare questa battaglia, coinvolgendo i Parlamentari e i Consiglieri Regionali del territorio, con il Presidente della Provincia, ma anche con gli 8 Sindaci del perimetro dell’Unione dei Comuni per un nuovo Capoluogo, finalizzata a portare, ufficialmente, all’attenzione del Ministero dell’Ambiente il caso, perché di questo stiamo parlando, della provincia di Frosinone. Ovviamente senza creare, inutili polemiche, o dannosi allarmismi, ma solo per far assumere la giusta responsabilità, a chi ha il dovere ed il ruolo istituzionale di mantenere i propri impegni”.

L’analisi sulla situazione

“A tal fine, giova ricordare la vicenda della Valle del Sacco per la quale Nel 2006 è stato dichiarato lo “stato di emergenza socio-economico-ambientale” .

Ebbene, a distanza di 15 anni, e nonostante sia stato dichiarato SIN,  siamo ancora al processo di caratterizzazione dei terreni, quindi distanti anni luce dalla necessaria bonifica e restituzione alla ripresa socio economica della zona. Il Ministero, oggettivamente già alla prese con altri 40 SIN, deve tuttavia farci capire come vuole ulteriormente procedere ed in quanto tempo”.

Ed ancora la discarica di Via Le Lame a Frosinone. Anche in questo caso, è importante rilevare quanto riportato nella relazione conclusiva, approvata lo scorso 28 febbraio 2018, dalla “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali” laddove a pag 121 del documento è scritto testualmente, nero su bianco  “A Frosinone vi è l’ex discarica Le Lame, che si estende su una area di circa 46.500 metri quadri, compresa tra il fiume e la strada di Via Le Lame, che contiene 650.000 metri cubi di materiale, in gran parte mineralizzata, corrispondente a circa 700.000 tonnellate e che è posizionata a qualche centinaio di metri di distanza da un fiume, il cui letto è posto a un livello inferiore rispetto al terreno della discarica. La discarica è stata sottoposta a sequestro preventivo e vi anche un procedimento penale in corso per il reato di avvelenamento delle acque, in quanto il percolato della discarica ha raggiunto la falda acquifera sottostante, inquinandola con l’apporto di metalli pesanti (in particolare alluminio, ferro, manganese, bario, nichel e piombo). Secondo l’opinione di tutti gli operatori, nel caso di specie, occorre operare un landfill mining, cioè, la completa rimozione del deposito di rifiuti, al fine di perseguire la bonifica della discarica inquinante. Tuttavia, il landfill mining, sulla base di un calcolo a spanne effettuato, richiede risorse finanziarie, di circa 70-80 milioni di euro, somma questa che non è nella disponibilità della amministrazione comunale. Dunque, dovrebbe intervenire il Ministero dell’ambiente, trattandosi di area ricompresa in un SIN.”

“E’ la stessa Commissione che scrive ufficialmente, che per la Discarica di Via Le Lame dovrebbe intervenire il Ministero dell’Ambiente. Ed invece l’ecomostro sta ancora lì immutato, con tutti i rischi che ne derivano per la salute dei cittadini. Ecco perché – conclude il consigliere di FI – è necessario portare, quanto prima, all’attenzione del Ministro Costa, la vertenza ambientale della provincia di Frosinone. Il Comune Capoluogo è pronto a fare la propria parte, fino in fondo”.

Redazione

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