Truffa al fondo energia in Emilia Romagna, il ‘regista” è un impreditore cassinate

Tre imprenditori che hanno effettuato investimenti nel settore della green economy sono stati denunciati per aver beneficiato indebitamente di contributi dalla Regione Emilia Romagna e per essersi appropriati dei relativi fondi. Regista dell’operazione un cassinate. 

L’indagine

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia hanno eseguito indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 società aventi sede a Reggio Emilia, Roma e Farini (PC),  due delle quali risultavano aver sostenuto rilevanti investimenti, nell’anno 2015, mfinalizzati a realizzare un impianto di biomassa, finanziato dal Fondo Energia Emilia Romagna e destinato a produrre “energia pulita” utilizzando rifiuti e residui di origine biologica nel comune di Ostellato (FE). Una terza società investigata risultava aver fornito beni, materiali e lavorazioni finalizzate alla realizzazione dell’impianto.

Tutto solo sulla carta

Tuttavia tale intervento infrastrutturale è avvenuto solo “sulla carta”, nel senso che risultano emesse le fatture comprovanti le spese per acquisizioni di materiali e di lavori finalizzati alla realizzazione dell’opera, ma di fatto nessun impianto del genere risulta essere stato realizzato, al punto che i militari della Guardia di Finanza recatosi sul posto hanno constatato l’esistenza di un semplice terreno agricolo. Inoltre i contributi erogati dall’Ente Regionale risultano essere stati transati sui conti correnti personali degli imprenditori investigati. Tali operazioni sono state rese possibili attraverso un’articolata rete di fatture per operazioni inesistenti che sono servite sia per dimostrare la fittizia realizzazione dell’impianto e sia per giustificare le transazioni finanziarie che hanno portato  provviste indebitamente percepite pari ad oltre 2 milioni di euro nella diretta disponibilità degli indagati.

La mente del raggiro

Il “regista” dell’operazione è un imprenditore di Cassino, di 41 anni, residente a Cervaro, il quale unitamente al fratello, anch’egli residente e Cervaro, e a un 60enne reggiano sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata e reati tributari. Il Tribunale di Reggio Emilia, accogliendo la prospettazione accusatoria della Procura della Repubblica, ha emanato un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca “per valore equivalente” al profitto del reato, corrispondente alla somma erogata dal Fondo Energia Emilia Romagna ed indebitamente “intascata” dai tre responsabili della truffa. Il sequestro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia ed ha avuto ad oggetto 19 immobili, tra appartamenti ed autorimesse,  4 assegni circolari per un importo complessivo di circa € 180.000,00 e altre disponibilità finanziarie sui conti correnti degli indagati per un importo di circa 23.000,00 di euro, per un valore complessivo superiore a 4 milioni di euro.

Redazione

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