Forza Italia Giovani dice basta con i nominati. Il futuro è nelle primarie

“Chiamiamole primarie, consultazioni , elezioni di collegio, referendum o congresso: questo partito ha bisogno di una svolta decisa e concreta al proprio interno”. Lo hanno evidenziato i giovani di Forza Italia Frosinone, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio. 

La loro, lo hanno ribatito più volte, alla presenza del coordinatore provinciale  Tommaso Ciccone, è una voglia di cambiamento. Un contrasto netto a quel cerchio magico che ha condotto il partito a perdere consensi.

L’analisi

“Il movimento giovanile di Forza Italia negli ultimi anni – hanno spiegato –  soprattutto in questa Provincia, è stato luogo di crescita e di formazione, aggregazione e supporto a una nuova classe dirigente che oggi vanta numerosi giovani che occupano posizioni di degno rilievo. Dal 4 marzo 2018 in poi stiamo vivendo un periodo di forte stallo in cui il partito non è stato capace di reagire alle onde populistiche che occupavano il palcoscenico politico. Interventi ogni volta sterili e ripetitivi di rappresentanti di scarso appeal e spesso senza alcun seguito”.

L’atto d’accusa

“Nonostante il cambiamento annunciato – hanno fatto notare –  alle Europee il partito ha dimostrato che quell’avvicendamento della classe dirigente non c’è stato e probabilmente non ci voleva essere: questa è stato l’input per molti a dire basta”.

Sguardo al futuro

“In questa fase di ridiscussione del nostro assetto pensiamo sia prioritario un cambiamento radicale, non tanto negli uomini, ma nel metodo e nell’organizzazione con cui si scelgono quei rappresentanti. Sosteniamo che più che nella sostanza sia importante oggi dare una forma a questo partito: una fisionomia che permetta di stare sempre al passo con i tempi, di poter tagliare all’occorrenza i rami secchi e dare spazio al merito”.

Basta con gli unti dal Signore

“Noi crediamo – hanno proseguito – che oggi più che mai dobbiamo metterci tutti in discussione, rifiutando ed abrogando dal partito la folla schiera di nominati che non vengono scelte dalla base del partito. Noi crediamo che il miglior metodo per intraprendere questa strada siano, come nel sistema statunitense, le primarie aperte, dove l’elettorato indica i propri candidati preferiti, a livello comunale, provinciale, regionali e nazionali, quindi coloro che verranno indicati avranno l’onore e l’onenore di svolgere il ruolo in maniera attiva è sicuramente nella tornata elettorale riscuoteranno maggior successo.

Il documento con le firme

Si punta alla primarie

“Le primarie ci permetterebbe di avere un partito in continuo fervore fra la gente e gli iscritti, con i dirigenti in una continua attività propagandistica in sostegno talvolta alla propria area politica. Un continuo banco di prova per gli eletti e gli aspiranti tali permetterebbe al partito di premiare costantemente chi si è dato da fare e con altrettanta celerità bocciare chi ha disatteso l’impegno con l’elettorato. Un partito organizzato e strutturato, degno di rappresentare quell’area politica moderata, liberale e conservatrice di cui siamo stati precursori e difensori negli ultimi 25 anni”.

No all’estinzione

“Oggi anche la politica ha cambiato pelle e schemi: o ci adattiamo a questo cambiamento dando voce alla base e agli elettori o continuando a nominare le persone per simpatia ed adulazione, ci avviamo a un’imminente estinzione“.

Redazione

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