Morolo, scarichi reflui: scattano tre denunce

Il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone, e la Polizia Provinciale di Frosinone hanno eseguito un decreto, emesso dal GIP del Tribunale di Frosinone su richiesta della Procura presso il Tribunale di Frosinone, che dispone il sequestro dello scarico di una nota società di Morolo, per aver scaricato reflui sul suolo.

L’indagine

Nell’ambito di controlli congiunti sul fiume Sacco, finalizzati alla prevenzione e repressione degli illeciti ambientali perpetrati sul corpo idrico, personale del NIPAAF di Frosinone e della Polizia Provinciale hanno notato una densa coltre schiumosa provenire dallo scarico di una società. In particolare è emerso che i reflui dello scarico stagnavano in una pozza schiumosa direttamente sul suolo, per poi convogliare (senza tubazioni protettive e quindi con una canalizzazione situata sul suolo) presso il fiume Sacco.

I controlli

Le analisi di Arpa Lazio sui reflui hanno rilevato un superamento dei limiti tabellari imposti dalla norma per i parametri solfiti e tensioattivi totali. Le verifiche, dunque, sono state indirizzate al sistema di raccolta e depurazione delle acque di processo, domestiche e meteoriche della società, a valle della depurazione, nonché sullo stato autorizzativo dello scarico in oggetto.

Nei guai una società

Si è così potuto constatare che la società avrebbe dovuto scaricare i propri reflui direttamente su acque superficiali, mentre nei fatti lo scarico avveniva a circa trenta metri dal fiume. Ciò è potuto accadere perché il tecnico della società, nell’istanza autorizzativa, ha fatto figurare lo scarico come recapitante reflui direttamente sul fiume, mentre nella realtà la tubazione si fermava molto prima, scaricando i reflui sul suolo. Per tali motivi il rappresentante della società è stato denunciato, in quanto la società scaricava i reflui direttamente sul suolo, mentre sia il rappresentante che il tecnico della società sono stati denunciati per aver redatto dei documenti relativi l’istanza tesa ad ottenere l’autorizzazione allo scarico delle acque reflue industriali, domestiche e meteoriche, nei quali si attestava falsamente che lo scarico di tali reflue avvenisse sul corpo idrico.

Guardia alta

L’odierno sequestro, dunque, è frutto dei continui controlli lungo il fiume Sacco da parte del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone e della Polizia Provinciale, che proseguiranno in modo incisivo e capillare su tutto il territorio attraversato dal corso d’acqua

Redazione

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