Il Pd fa i conti. Astorre: il partito non è un taxi. Unità nel pluralismo

Che dai partiti non si possa salire e scendere a piacimento (in Forza Italia come su un autobus, nel Pd la metafora del taxi) è un concetto che, a quanto pare, va ribadito a chiare note.

Lo hanno fatto gli azzurri, in occasione dello scontro Ciacciarelli-Quadrini, lo ha fatto stamattina il segretario regionale del Partito Democratico, Bruno Astorre, nel corso della conferenza stampa, convocata dal segretario provinciale Domenico Alfieri, sull’analisi del voto amministrativo ed europeo.

Se al riconfermato sindaco di Paliano è spettato l’onore di contare 31 sindaci dem sui 39 eletti nell’ultima mandata elettorale, con la vittoria al primo turno di Cretaro a Veroli e quella al ballottaggio di Enzo Salera a Cassino, al segretario Astorre è toccato l’onere di puntualizzare più di un aspetto, a cominciare dalle regole che devono valere per tutti fino ad arrivare al modello delle ‘parlamentarie’ che gli propose Bersani nel 2012.

Sulle primarie un ‘sì’ con riserva: devono essere l’estrema ratio – come ha suggerito il presidente della Provincia, Antonio Pompeo, seduto accanto a Francesco De Angelis, come non li si vedeva da tempo – quando non c’è altra soluzione. E poi la formula aurea che il Pd dovrà seguire da oggi in poi: unità nel pluralismo.

Alfieri: sì all’autocritica ma celebriamo la vittoria

Lui, il segretario provinciale dem, è uno dei 31. E pure dei 18. I primi sono i sindaci del centrosinistra che hanno conquistato – o ripreso, come nel suo caso – la fascia tricolore. I secondi sono quelli iscritti al partito. La base su cui si misurano è 39: tanti sono stati i comuni ciociari che hanno rinnovato l’Amministrazione lo scorso 26 maggio.

“Una vittoria netta – ha sottolineato Alfieri – per la quale ringrazio i sindaci presenti e in virtù della quale voglio elencare i comuni che l’hanno resa possibile: Arnara, Broccostella, Casalvieri, Cassino, Castelliri, Ceprano, Colfelice, Colle San Magno, Coreno Ausonio, Falvaterra, Fontechiari, Gallinaro, Giuliano Di Roma, Isola del Liri, Morolo, Paliano, Pescosolido, Piglio, Posta Fibreno, Ripi, San Donato Val di Comino, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sant’Andrea del Garigliano, Sant’Apollinare, Sant’Elia Fiumerapido, Santopadre, Settefrati, Vallerotonda, Veroli, Vico e Villa Santo Stefano”.

 

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Da sinistra Bruno Astorre, Domenico Alfieri e Mauro Buschini

 

Ha rimarcato, il segretario provinciale, la vittoria al primo turno di Simone Cretaro a Veroli, “dove il centrodestra – ha detto – ha schierato un candidato della Lega, sostenuto da un senatore della Lega e dalla presenza del leader Salvini. Non è bastato neanche questo: il risultato di Cretaro è stato netto e rappresenta il buon governo degli amministratori del centrosinistra e del Pd in provincia di Frosinone”.

Un passaggio anche su Cassino: “Grazie alle primarie, volute fortemente dalla segreteria regionale e dalla dirigenza provinciale del partito – ha aggiunto Alfieri – abbiamo ottenuto una grande vittoria politica con l’affermazione di Enzo Salera. Si è chiuso un ciclo, quello del governo feudale di Mario Abbruzzese. Le condizioni per continuare questo percorso vincente, iniziato con la riconferma del presidente della Provincia, Antonio Pompeo, ci sono tutte e sono le stesse che devono accompagnare il nuovo corso del Partito Democratico a Frosinone”.

Il foglio scritto del segretario regionale Astorre

Si fa portare della carta. E una penna. Inizia a scrivere, ancora prima di prendere la parola, dopo il discorso del suo ‘alter ego’ provinciale Alfieri. E quando tocca a lui, comincia dal principio perché, dice, “le storie le dobbiamo raccontare bene e le dobbiamo raccontare tutte“.

Parte dalla vittoria di Antonio Pompeo a presidente della Provincia, non nasconde le tensioni ma è fiducioso nella possibilità di trovare “una ragione di compensazione e valorizzazione delle diversità”. La chiama ‘unità nel pluralismo’.

 

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Un momento della conferenza stampa di questa mattina alla Federazione provinciale del Pd

 

Quindi passa ai numeri delle amministrative, dopo un breve accenno al 16% delle Europee a Frosinone che, dice, “è assolutamente in linea con il risultato del Pd nelle altre realtà provinciali”.

“Su 10 Comuni sopra i 15.000 abitanti che sono andati al voto nel Lazio – precisa Astorre – noi abbiamo vinto in 3: Monterotondo, Cassino e Veroli. Qui, nonostante la presenza di un senatore che ha portato addirittura il ministro Salvini in piazza, il sindaco Cretaro è stato riconfermato con un risultato straordinario”.

Il caso (o caos) Cassino

“Poi c’è Cassino, dove il 50% della vittoria di Enzo Salera è sicuramente merito della sua figura, ma l’altro 50% di tutti coloro che sono dietro a questo tavolo. Abbiamo organizzato le primarie in quattro giorni e Mauro Buschini si è caricato sulle spalle la responsabilità di farlo senza che ci fosse un litigio, uno strillo, un ricorso. Io – ha continuato Astorre – ho avuto il merito di eseguire ciò che mi è stato detto: l’unico modo per uscire da quella situazione erano le primarie, che sono state pensate sul territorio e sono state rese possibili perché tutta questa dirigenza le ha volute, ritenendole l’unico strumento per garantire una candidatura credibile e di popolo”.

Ma non nasconde le ombre dietro un dito: “quelle di chi non ha partecipato alle primarie e quelle di quanti non hanno accettato il risultato e sono andati a fare liste a destra e a manca. Mi dicono anche che qualche amico, tra il primo e il secondo turno, si sia ricreduto e abbia votato per Salera e io ne sono contento ma resta il fatto che se un partito stabilisce una rotta, che è quella delle primarie, dobbiamo imparare ad accettarla tutti”.

Regole certe che valgono per tutti, dice Astorre. “Dobbiamo cominciare ad essere un po’ rigorosi. Ci siamo dati delle regole a livello regionale, che prevedono un coinvolgimento ampio degli iscritti a decisioni e dibattiti. Ma è necessario anche considerare che il partito non è un taxi, da cui si può salire e scendere quando ci fa più comodo e che è possibile concepire l’unità nel pluralismo”.

Primarie sì ma con… moderazione

Lo chiarisce altrettanto nettamente, Astorre: lui non è un amante delle primarie, “perché – dice con il suo inconfondibile accento romano – lasciano morti e feriti. Penso che debbano essere, invece, una soluzione se non c’è possibilità di trovarne un’altra. Non possono essere la strada principale: prima deve venire la politica. Noi ci siamo dati una regola a livello regionale però: quella di farle almeno sei mesi prima per avere il tempo di ‘ricucire’, come accade in America dove addirittura si celebrano un anno prima”.

È ancora innamorato, invece, di quelle parlamentarie che propose Bersani il 30 dicembre 2012: “Non possiamo più tutelare le candidature calate dall’alto: il metodo bersaniano fu un mix tra territorio e partito nazionale. Penso che questa sia la via giusta: il 70% scelto dal territorio e il restante 30% che tenga conto delle indicazioni del partito nazionale”.

I sindaci dem in sala: da Quadrini a Galli, da Lampazzi a Pittiglio

Più di qualche rappresentante dei 31 era in Federazione stamattina: il primo cittadino di Isola del Liri, Massimiliano Quadrini, che ha ringraziato Astorre del sostegno e rimarcato la sua volontà di andare avanti sulla linea dettata dal Pd (nella città delle cascate è noto il ‘caso Di Pucchio’, candidata con la lista avversaria a quella del partito, nonostante il dictat dello stesso segretario provinciale Alfieri in apertura di campagna elettorale che diffidava i militanti a candidarsi in liste altre rispetto a quelle con il simbolo Pd); i riconfermati sindaci di Ceprano, Giuliano di Roma e San Donato Val di Comino, Marco Galli, Adriano Lampazzi ed Enrico Pittiglio.

Per tutti la stretta di mano del segretario Astorre che, a fine conferenza, ha preso sotto braccio Buschini per partire alla volta della direzione nazionale del Pd, dove ad attenderlo c’era Zingaretti. E un’altra partita da pianificare.

Giulia Abbruzzese

Giornalista dei quotidiani online "Il Corriere della Provincia" e "TuNews24.it" e del settimanale "Tu News", ha collaborato anche con il mensile "Qui Magazine" oltre che con il settimanale "Qui Sette"; è stata inoltre Caposervizio del quotidiano "‘Ciociaria Oggi" e Caporedattore de "Il quotidiano della Ciociaria". Collabora con la rivista "Chic Style".

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