Ance Frosinone: “Sbloccacantieri e crescita, misure non sufficienti per il rilancio dell’edilizia e per far ripartire il Paese”

‘Sbloccacantieri’ e ‘Crescita’, due decreti-legge per i quali viene evidenziata una certa preoccupazione da parte del settore delle costruzioni per quanto riguarda le misure finora adottate, che potrebbero rivelarsi non sufficienti a raggiungere gli obiettivi individuati dal Governo.

La situazione

Se da una parte, infatti, l’Associazione dei costruttori edili esprime un generale apprezzamento per l’approvazione di tali decreti-legge ‘Sbloccacantieri’ che, insieme al Documento di Economia e Finanza, rappresentano un primo segno tangibile della volontà di mettere il settore delle costruzioni al centro dell’agenda politica ed economica del Paese, al tempo stesso viene evidenziata  grande preoccupazione in quanto tali provvedimenti sembrano di fatto essere un correttivo alla attuale normativa in materia di appalti, piuttosto che interviene incisivamente sullo snellimento delle procedure e sulle risorse. Il Decreto Crescita, dal canto suo, non sembra inoltre sufficientemente coraggioso per innescare una vera e propria inversione di tendenza della quale il Paese non può più fare a meno.

L’analisi del presidente Massaro

“Bene il superamento del sistema di soft – law delle linee guida ANAC, con il ritorno al Regolamento di attuazione – dichiara il Presidente di Ancefrosinone Angelo Libero Massaro – così come apprezziamo la modifica del sistema di qualificazione delle imprese. Solo in parte, invece, ci soddisfa la proposta di modifica della disciplina del subappalto, che non risulta ancora in linea con le i principi della normativa UE”.

“Possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti – continua Massaro – riguardo la previsione di stanziamenti in favore dei Comuni, il Fondo di garanzia per le PMI ed acquisto prima casa, dagli incentivi Sismabonus, rigenerazione; sebbene anche su questi punti siano stati presenti molti emendamenti al Governo dalla nostra Associazione nazionale”.

Secondo ANCE, però, forti perplessità permangono ad esempio sulla possibilità di esclusione dalla gara dell’operatore economico per irregolarità fiscali e contributive anche non definitivamente accertate; così come desta forte preoccupazione la norma sulle cartolarizzazioni contenuta nel DL Crescita. L’attività del Governo e l’attenzione del legislatore devono essere volta ad evitare di ingessare ulteriormente il mercato delle costruzioni e delle opere pubbliche, magari introducendo procedure straordinarie, per tentare di rispondere ai ritardi accumulati.

Serve semplificazione

” Condividiamo qualsiasi strada purché si arrivi subito alla soluzione dei problemi che affliggono il nostro settore. Sono anni che sentiamo parlare i politici di semplificazioni, codici, linee guida, sbloccacantieri etc., mentre le nostre Imprese stanno scomparendo sotto il peso della burocrazia, delle inefficienze e della mancanza di investimenti. Mentre in altri Paesi europei si è deciso di ripartire dalla crisi investendo sulle infrastrutture e sull’’industria delle costruzioni, in Italia il nostro settore viene mortificato, tanto da somigliare sempre di più ad un malato terminale. Non abbiamo più tempo da perdere”.

Negli ultimi anni la spesa per investimenti in infrastrutture è stata sempre minore rispetto alle attese ed alle spese annunciate dai vari Governi, un delta che negli ultimi 4 anni equivale a 12 miliardi di euro e che denota la difficoltà ad impiegare risorse anche per evidenti problemi burocratici. Al fine di frenare tale tendenza, andrebbe semplificato e velocizzato tutto il meccanismo di gara per intervenire quanto prima sulle principali esigenze di manutenzione del territorio e per realizzare infrastrutture indispensabili.

Le proposte

Le proposte e gli emendamenti ANCE – conclude il Presidente Massaro – non si limitano a fornire risposte al sistema imprenditoriale, ma si basano sulla necessità di fornire una prospettiva di sviluppo  al nostro territorio ed all’intero Paese. Le infrastrutture, lo sviluppo sostenibile, i progetti di rigenerazione urbana ed i nuovi modelli di housing, sono temi che vanno affrontati in maniera strutturata e con una programmazione di medio/lungo periodo, che ancora non riusciamo ad intravedere nella logica politica”.

“Per fare un esempio, a livello nazionale sono ferme 202 opere ANAS per problemi burocratici, ma anche per la scelta di destinare 1,8 miliardi di euro a copertura del reddito di cittadinanza. Nel nostro territorio il degrado ed il ritardo infrastrutturale è evidente a tutti, basta rivolgere lo sguardo alle infrastrutture viarie e ferroviarie che dovrebbero connettere la Ciociaria al resto dell’Italia.

“Tra l’altro – aggiunge Massaro – siamo ancora alle prese con il tema dei ritardati pagamenti della PA, su cui è stata recentemente presentata e discussa una mozione alla Camera dei Deputati e, rammentiamo, è aperta una procedura di infrazione UE contro l’Italia, da cui si riscontra un «sistematico» ritardo con cui le amministrazioni pubbliche italiane effettuano i pagamenti nelle transazioni commerciali. Tali ritardi, secondo la Commissione UE, sono all’origine di un fallimento d’impresa su quattro e della perdita di 450.000 posti di lavoro all’anno”.

“Su questi temi, come anticipato nella conferenza stampa Ance Frosinone di inizio 2019 – ribadisce Massaro – vogliamo che venga costituito quanto prima un tavolo permanente con tutte le forze politiche del territorio, Consiglieri Regionali, Deputati e Senatori della Repubblica; per affrontare in maniera responsabile e costruttiva tutte le problematiche che da anni stiamo evidenziando e che rischiano di distruggere un intero ecosistema imprenditoriale”.

Al via un road show

E’ per questo motivo che ANCE FROSINONE avvierà un road show nel territorio provinciale per incontrare Amministratori e tecnici degli Enti locali, coinvolgendo imprese e politica, per definire un nuovo modello di approccio ai principali problemi del nostro Paese che possa far convergere le energie di tutti verso obiettivi comuni.

L’appello a politica e istituzioni

“L’auspicio è che i nostri interlocutori, politici ed istituzionali, dimostrino la dovuta sensibilità e responsabilità rispetto ai temi che rappresentiamo, riportandoli al centro di un dibattito serio che porti risposte concrete alle Imprese ed al territorio”.

 

Redazione

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