Decreto Crescita: Pompeo in audizione alla Camera per l’Upi

“Questo decreto, insieme al cosiddetto Sblocca cantieri, dovrebbe dettare la strategia per la ripresa della crescita attraverso un forte rilancio dei cantieri e delle opere pubbliche. Invece in questo decreto manca proprio un piano programmatico per gli investimenti pubblici locali”.

Province, potenzialità bloccate

“Per questo chiediamo a Governo e Parlamento di prevedere misure volte proprio a promuovere e rilanciare gli investimenti locali, sia attraverso finanziamenti ad hoc, sia attraverso la semplificazione dei procedimenti amministrativi e l’accelerazione dei processi, in modo da consentire l’immediata apertura di cantieri per la realizzazione di opere pubbliche nel Paese”. Lo ha detto il rappresentante dell’UPI, Antonio Pompeo, Presidente della Provincia di Frosinone, intervenendo oggi in audizione alla Camera dei Deputati sul cosiddetto decreto Crescita, sottolineando come “restano del tutto inespresse le potenzialità delle Province di produrre investimenti sul patrimonio pubblico di importanza strategica”.

I numeri

Il rappresentante dell’UPI ha poi  ricordato alcuni dati, che dimostrano la forte propensione delle Province agli investimenti. “Secondo i dati SIOPE – ha detto – nel primo quadrimestre 2019 la spesa per gli investimenti delle Province è aumenta del 19,7%; per contro, la spesa corrente è scesa di oltre il 6% consolidando un percorso di efficientamento della spesa. Si consolida il ruolo delle Stazioni Uniche Appaltanti delle Province a servizio dei Comuni, tanto che anche in questo caso si registra un +7,6% dei bandi emessi per i Comuni.

“Non solo, abbiamo dimostrato che la capacità di progettazione dei nostri enti, nonostante i pesanti tagli subiti sia in termini di risorse sia in termini di personale, continua a mantenersi elevata tanto che gli uffici tecnici delle Province hanno ad oggi pronti 1.712 progetti per interventi sulla rete viaria provinciale, 592 progetti per mettere in sicurezza altrettante scuole secondarie superiori e oltre 2.350 progetti per mettere in sicurezza i ponti, di cui quasi 600 ricadenti nel bacino del Po”.

Occorre un piano

“Un piano delle piccole opere pubbliche – ha concluso il Presidente – che da qui al 2023 permetterebbe al Paese di portare a termine un’opera di cura del patrimonio pubblico, garantendo ai cittadini e alle cittadine diritti e sicurezza e assicurando alle imprese, soprattutto a quelle locali, occasioni di sviluppo economico. La crescita reale, che Governo e Parlamento devono sostenere con misure mirate in questo decreto”

Redazione

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