Sopraelevazione della discarica, l’ira di Fallone
“Pensavo che dopo aver evidenziato le molteplici criticità tecniche e salutari alle autorità competenti, emerse e confermate tra l’altro anche nelle diverse riunioni della conferenza dei servizi e non ultimo sul tavolo della Presidenza dei Ministri, qualcosa finalmente potesse accadere a difesa della salute dei cittadini, ma evidentemente non è questa la logica con cui certe dinamiche si sviluppano. Siamo e resteremo dell’idea che la discarica va chiusa e basta. Che i nostri territori hanno già troppo pagato. Che la salute dei cittadini sia stata fin troppo compromessa”. È quanto evidenzia Paolo Fallone, sindaco di San Giovanni Incarico.
Una scelta assurda
“Questa scelta ‘diplomatica’ di autorizzare per ‘soli’ 14 mesi e ridurre a ‘soli’ 10 metri l’altezza della sopraelevazione mi sembra un contentino per far si che i ‘bravi’ possano dire “siamo riusciti a far ridurre i volumi” ed ai “cattivi” di poter dire “comunque ci siamo riusciti”. Non ho peli sulla lingua e di certo non mi spavento di dire le cose come le penso”.
Accuse anche alla Regione
“Io credo che la Regione Lazio abbia ‘forzato’ fin troppo la mano su una autorizzazione che non poteva mai essere data e oggi questa posizione del governo che applica una riduzione a quanto richiesto lo dimostra in maniera evidente. Mi viene da pensare, così come ho denunciato l’anno scorso a tutti gli organi competenti, che le crisi sono utili per autorizzare in deroga ed ‘eludendo’ la legge……… ma evidentemente non sono stato ascoltato!! Mi viene da pensare che con questa soluzione si sia ottenuto un buon equilibrio politico: il Comune di Roma per 14 mesi ha risolto la problematica dei rifiuti, la Regione Lazio ha un po’ più di tempo per “individuare” una alternativa o magari annunciare una prossima crisi rifiuti che si potrà infine definire emergenza!…. ma intanto mantiene i numeri dei voti in consiglio!!!!”.
Appello a parlamentari e consiglieri regionali
“Mi viene da pensare e me lo auguro fortemente che i politici ciociari, della regione e del governo, sbattano i pugni sui tavoli per far pesare la dignità di questi cittadini e di questi luoghi, perché siamo veramente stufi! Non ci fermeremo assolutamente e come fino ad ora abbiamo fatto andremo avanti sempre più determinati ribadendo il nostro NO assoluto a questo scempio”.


