La lunga crisi dell’edilizia. Mille aziende scomparse

C’è un settore in cui la ripresina non è mai arrivata. Sono le costruzioni, che hanno superato l’infausto traguardo del decimo anno di crisi. Seimila i posti persi in provincia di Frosinone, mille le aziende sparite dai radar e oltre cinquanta i milioni di massa salariale in fumo. E la crisi continua a mordere. A causa di una politica sonnacchiosa e di una burocrazia da terzo mondo.

L’intervento del presidente

Non ha usato mezzi termini Angelo Libero Massaro, nel corso dell’annuale conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche Alberto La Rocca, che si è tenuta oggi nella sede di Unindustria Frosinone. Il presidente della sezione costruttori, nel far notare che “in provincia di Frosinone l’industria edile vale quattro volte Fca”, ha denunciato la scarsa attenzione dei parlamentari locali ma anche nazionali nei confronti di un comparto strategico. “Nonostante il periodo di crisi ultra decennale – ha evidenziato – l’edilizia rappresenta ancora un settore fondamentale per l’economia locale, che conta, stando ai dati Ance su base Istat, complessivamente circa 16.000 occupati. Nello stabilimento Fca di Piedimonte lavorano 4.000 dipendenti. Eppure noi passiamo sempre in secondo piano”.

Il fallimento dello sbloccacantieri

L’indice lo ha puntato anche contro il drastico calo nei permessi a costruire. “Dal 2006 al 2016 – ha affermato – si è registrata una riduzione di permessi dell’ 80,9%. E con l’iniziativa ‘Sbloccacantieri’ non si è sbloccato nulla: risultano, infatti, impantanate più di 400 opere sul territorio nazionale, per un totale di 27 miliardi di euro”.

Burocrazia killer

Nel mirino di Massaro è finita anche la macchina burocratica, il cui costo, secondo uno studio dell’Università di Tor Vergata, pesa per il 7,6% sul fatturato delle piccole e medie imprese . “Ma c’è di più. Come certificato dai dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri – ha sottolineato – ci vogliono in media oltre 4 anni per realizzare un’opera! Ma si arriva a 15 per quelle sopra i 100 milioni!”.

Grandi opere al palo

Relativamente alla provincia di Frosinone ha richiamato l’attenzione sul tema degli investimenti per la realizzazione e manutenzione delle opere pubbliche. “Pensiamo ad esempio alle infrastrutture viarie, alle nostre principali vie di collegamento come la Frosinone – Latina; la Cassino – Formia; la Ferentino – Sora – Avezzano”. Così come all’appalto bloccato per la realizzazione della tratta autostradale Roma – Latina e Cisterna – Valmontone,  “che avrebbero potuto incidere in maniera significativa, non solo per l’imprenditoria frusinate ma anche per l’incremento della dotazione infrastrutturale del Paese. Un’opera che avrebbe potuto cambiare anche l’economia del capoluogo ciociaro, oltre che di quello pontino”.

Scarsa sicurezza nelle scuole

E poi l’edilizia scolastica che, stando sempre ai dati analizzati, rappresenta una grande emergenza. “Solo il 41% degli edifici della provincia di Frosinone – ha fatto notare Massaro – può essere considerato sicuro, indipendentemente da aspetti di comfort ambientale, efficienza energetica, accessibilità e dotazioni tecnologiche. Questo tenendo sempre ben presente che nelle province di Frosinone e Rieti, tutti gli istituti sono localizzati in aree ad elevato rischio sismico”.

La beffa del piano periferie

Al palo anche il Piano per le periferie, “promosso e portato avanti con solerzia dall’Amministrazione comunale di Frosinone – ha chiosato –  il cui progetto è stato accolto per 18 milioni di euro dal Governo, che ha successivamente congelato tutte le risorse ad esso destinate. Purtroppo nell’ambito di questa pianificazione, arrivata in fase avanzata di progettazione, ricade anche quello per la riqualificazione dell’area Stazione F.S./Piazzale Kambo, a sua volta collegato all’investimento privato che dovrebbe interessare l’area ex Permaflex”.

Elencate alcune opportunità

“Da tenere in considerazione il decreto di riparto di 250 milioni di euro annui, stanziati nella Legge di Bilancio 2019, per la realizzazione di piani di sicurezza a valenza pluriennale (2019 – 2033) per la manutenzione di strade e scuole. Alla Provincia di Frosinone – ha argomentato – sono destinati 6.250.337,42 euro per il 2019. Pertanto anche su questi temi, deve essere elevato il livello di attenzione e di interlocuzione, di cui ci facciamo portavoce, al fine di scongiurare la dispersione di risorse che, sia pure esigue, sono in grado di produrre effetti positivi sul territorio”.

Appello alla politica

Infine un richiamo a lavorare in maniera sinergica.  “Ance Frosinone – ha concluso –  intende aprire un tavolo tecnico con tutti i soggetti e le istituzioni coinvolte. Al fine di affrontare, in maniera coesa e coordinata, un percorso per recuperare competitività, anche mediante l’adozione di modelli di gestione innovativi. Come, ad esempio, quello proposto da Unindustria con lo studio sull’Unione dei Comuni per un grande Capoluogo”.

Redazione

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