Biocom, Gianluca Quadrini sollecita interventi

L’ex sito di compostaggio ‘Biocom‘, situato nel comune di Castrocielo e specializzato nel trattamento dei rifiuti che è stato più volte sotto la lente di ingrandimento per la pericolosità, torna alla ribalta in questi giorni. Quello che si vuole cercare realmente di capire è se in quel sito completamente abbandonato e situato a due passi dall’area archeologica, siano stati solo trattati rifiuti organici oppure possa esserci ‘dell’altro’. L’allarme che si è creato è dovuto proprio alla scoperta preoccupante di discariche di rifiuti nocivi e spesso tossici di natura industriale che, a detta di alcuni testimoni e secondo elementi anche di deduzione abbastanza fondati debbono farsi risalire anche a dieci anni fa. Questo occultamento inoltre è preoccupante sia per l’elevato volume sia per la profondità cui i rifiuti sono stati interrati.

Troppi tumori

“L’attenzione e la preoccupazione sulle condizioni del nostro territorio devono restare alte-dichiara il consigliere provinciale e presidente della XV Comunità Montana Valle del Liri Gianluca Quadrini che interviene sull’argomento-.E’ necessario far partire al più presto progetti reali di risanamento ambientale sia per i fiumi che per i siti territoriali inquinati divenuti discariche di rifiuti nocivi e pericolosi per la salute pubblica. L’aumento delle neoplasie e i numerosi decessi causati dai tumori di vario genere in Ciociaria, preoccupano non poco. Inevitabilmente il pensiero va all’ambiente devastato per mano dell’uomo.” Si dice angosciato così il presidente Quadrini che rivolge un appello alle autorità preposte, ‘ognuna per le proprie competenze, al presidente della Regione Zingaretti e all’assessore regionale all’Ambiente affinchè intervengano per salvaguardare il nostro territorio, attraverso la convocazione di un tavolo urgente.”

Ambiente da tutelare

Quadrini quindi, torna a rilanciare la preoccupante situazione ambientale della provincia di Frosinone, con particolare riferimento “oltre alla Valle del Liri, anche alla Valle del Sacco, che ancora oggi continua ad essere oggetto di interramento di rifiuti pericolosi e sversamenti provenienti da aziende e siti di stoccaggio, che compromettono ancora di più l’ecosistema ambientale del Sacco e dei territori attraversati. Senza dimenticare la zona del Nocione a Cassino dove i cittadini dopo decenni di voci, indagini, verifiche e pure scavi, vogliono giungere ad una soluzione che assicuri finalmente la tutela della salute pubblica”.

 

 

Redazione

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