Scuola, criticità e priorità ai tempi del Covid: l’analisi di Antonella D’Emilia

“E’ bello vedere il tempo della Scuola messo in modo autentico al centro di un confronto generale  nella    nostra società e nelle nostre comunità locali”.  Così Antonella D’Emilia, responsabile Scuola del Pd Lazio.

L’intervento

La discussione sulla fase 2 per la ripartenza , in prospettiva dell’attesa  fase 3 ,  ha posto ormai   la problematica della  Scuola e dei tempi della sua riapertura come uno dei temi centrali dell’agenda politica e una delle priorità sociali  ed educative di tutti i cittadini . Da un lato la necessità di risolvere il problema delle finalità del sistema di istruzione e dei diritti dei bambini ed adolescenti, dall’altra l’esigenza di aiuto e di risposte alle famiglie di lavoratori che stanno rientrando e rientreranno nel ciclo produttivo. Da settimane si dibatte  di diritto all’istruzione come  priorità che viaggia insieme alla priorità del diritto alla salute e alla sicurezza ,  della necessità di riuscire a conciliare e  presto i due diritti. In questo senso,  ragionando su due fronti: il primo, quello della gestione della fase estiva (i mesi da maggio a settembre), a carattere più urgente e differenziato nei vari ordini scolastici, compresa la priorità di  conoscere e di seguito gestire il pre-annunciato e non semplice contesto di svolgimento della prova orale dell’esame di stato per le scuole superiori di secondo grado; il secondo, quello della ripresa dell’anno scolastico, che impone una visione a lungo termine , di programmazione e di gestione organica. 

Il quadro generale

Ci sono solo quattro mesi di tempo per  realizzare  un piano-quadro di  riapertura  delle scuole a settembre, con alcune certezze: sapendo già che l’impianto didattico dovrà essere misto; che si devono adeguare  dal punto di vista edilizio le scuole, avviando un monitoraggio dettagliato sui territori; che occorre stabilire dei protocolli nazionali di prevenzione sanitaria e norme e misure per garantire il distanziamento; che  bisogna adeguare l’organizzazione scolastica, anche in rapporto agli organici e allo svolgimento dei concorsi per stabilizzare i precari; che si deve rimediare la mancanza di dispositivi necessari per videolezioni, audio-lezioni e piattaforme, migliorando anche la mancanza di connessione nelle case degli studenti; non ultimo, che  occorre   potenziare la formazione digitale dei docenti, organizzando  piattaforme comuni e offrendo una  formazione  a tappeto per tutti gli insegnanti. Perché oggi nelle scuole c’è necessità di procedere tutti alla stessa velocità di pensiero”. 

In questi quattro mesi inoltre non si potrà omettere a nessun livello  che è in progress  un cambiamento epocale, per il quale  le comunità scolastiche ,  gli studenti, le famiglie, gli insegnanti, gli enti locali,  le rappresentanze sindacali, le realtà del  terzo settore, dovranno mettere in campo nuovi patti formativi, comprensivi dell’ educazione sulle misure di barriera e sul distanziamento  fisico negli ambienti scolastici , avendo ben presente come priorità che le fragilità di oggi degli studenti non sono più  solo quelle che c’erano prima del covid-19, poiché ne stanno emergendo di nuove e differenti, con  insicurezze, fragilità nell’autonomia, nell’autostima, ed esse accrescono altre  pregresse criticità, quelle degli svantaggi, delle disabilità, della povertà educativa”.

L’invito

Ma se le priorità per la Scuola del “cum-post-Covid 19prevedono  analisi delle condizioni logistiche per  progettare il rientro nelle aule in piena sicurezza,  profili formativi degli spazi di apprendimento  congiunti ad operazioni di  sanificazione periodica ed eccezionale  delle strutture e a misurazioni di temperature,  previsione di tutte le azioni di prevenzione su persone e cose,  ripensamento dei luoghi della scuola in maniera sostenibile e innovativa,  potenziamento delle infrastrutture tecnologiche mediante fibra e banda larga,  aumento del  numero delle corse dei servizi di trasporto scolastico per ridurre il numero degli allievi per corsa, appare tuttavia evidente come  il piano coordinato  di edilizia scolastica (territoriale ) abbia  un’importanza cardine. Questo aspetto sarà  decisivo per organizzare la ripartenza, riavviando cantieri di ammodernamento e efficientamento delle strutture scolastiche sospesi e armonizzandoli , ove possibile, con le nuove esigenze che l’emergenza coronavirus ha prodotto. Ma ciò,  necessariamente , dovrà avvenire attraverso una alleanza di mezzi e di scopi con gli enti locali, con le dirigenze scolastiche, coinvolgendo  le rappresentanze sindacali,  per fare sistema, rete. Davanti a uno scenario nuovo  e critico  i bisogni reali non possono che essere indagati con uno sguardo più  attento, più  determinato  e più  lungimirante”.

Dobbiamo chiedere, coinvolgere e ascoltare prima di decidere; pensare e agire veramente come una comunità, costruendo intese, modalità operative collaborative, perché solo un’alleanza  con tutti  gli attori istituzionali  e le risorse disponibili, solo  realizzando virtuose sinergie tra tutte le istituzioni educative, i comuni, le province , il terzo settore, con  una costruzione  condivisa di soluzioni integrate,  i territori, anche quelli della nostra provincia frusinate,  riusciranno ad avviare un processo di ‘ricostruzione’  proficuo e produttivo non solo per il settore scolastico ma per le nostre città, i nostri luoghi di vita, il nostro Paese”. 

Redazione

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