giovedì 18 Aprile 2024
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“Correnti Gravitazionali”, la nuova raccolta di Franco Battiato e il lato “nascosto” del maestro siciliano

Esce in questi giorni una nuova raccolta di successi del grande maestro, recentemente scomparso: l’album contiene 30 brani fondamentali della sua carriera

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Esce in questi giorni una nuova raccolta di successi del grande maestro Franco Battiato, recentemente scomparso; l’album contiene 30 brani fondamentali della carriera del cantante, remixati dall’autore stesso negli ultimi anni, che vanno da “L’era del cinghiale bianco” del 1979 al suo ultimo lavoro, “Torneremo ancora”, accompagnato dalla Royal Philarmonic Orchestra, uscito nel 2019.

La raccolta ripropone le hit di maggior successo, disponibile anche in triplo vinile, partendo dalla svolta “pop” della fine degli anni 70 con i singoli più rappresentativi del periodo quali “Bandiera bianca”, “Centro di gravità permanente” e “Voglio vederti danzare”, “E ti vengo a cercare” ed altri capolavori. L’antologia prosegue con una sommaria scelta di pezzi degli anni 90; non poteva naturalmente mancare “La cura”, brano amatissimo dal grande pubblico a cui si aggiungono alcune splendide “cover” estratte dall’album “Fleur” del 1999 come “La canzone dell’amore perduto” di De Andrè e “La canzone dei vecchi amanti” del grande chansonnier Aznavour ed altre. La carrellata si chiude con alcune delle più recenti canzoni popolari come “Ineres Auge” e “Shock in my Town” e poco altro.

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Certamente realizzare un’unica raccolta davvero esaustiva del maestro Francuzzu sarebbe impossibile, talmente vasta e variegata è stata la sua produzione artistica, ricca di innovazione e idee. Il suo modo di fondere melodie orecchiabili, di facile presa a testi riflessivi, poetici, spirituali e a tratti filosofici ha insegnato al suo pubblico a godere della bellezza della “musica leggera” senza necessariamente anestetizzare la forza del pensiero, senza abbandonarsi ad uno svago fine a se stesso.

La sua lezione ha inoltre influenzato una generazione di cantautori che ha seguito le sue orme come ad esempio Max Gazzè e Mario Venuti, per citarne soltanto alcuni. Dobbiamo segnalare la totale assenza, in questa raccolta, di gran parte della sua produzione, certamente meno commerciale ma indispensabile alla comprensione della sua identità artistica, che va da “L’ombrello e la macchina da cucire” del 1994 ad “Apriti sesamo” del 2012.

Alludiamo naturalmente all’incontro del maestro con il filosofo nichilista conterraneo Manlio Sgalambro, autore di quasi tutti i suoi testi da lì in avanti. La collaborazione produsse una vera e propria svolta filosofica, rendendo assai più complessa la sua trama poetica e più difficile la sua fruizione al grande pubblico, ma portando, per contro, alla luce delle autentiche perle di bellezza.

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Di questo fertile sodalizio non si possono trascurare alcuni brani memorabili, non presenti nella raccolta, quali “Breve invito a rinviare il suicidio” e senz’altro “Gesualdo da Venosa” e “Piccolo Pub” oltre alla title-track dell’album “L’ombrello e la macchina da cucire” del 1994,  a cui vanno aggiunte “Le aquile non volano a stormi” e “La porta dello spavento supremo” tratti dall’album “X stratagemmi” del 2004, assieme a i brani “Niente è come sembra” e “Tiepido aprile” dall’album “Il vuoto” del 2007. Merita inoltre menzione l’album “Ferro Battuto” con i suoi numerosi brani suggestivi: tra tutti “La quiete dopo un addio” e “Personalità Empirica”.

Concludiamo idealmente questo breve percorso con gli estratti “Passacaglia”, “La polvere del branco” fino ad a arrivare al meraviglioso lascito esistenziale di Testamento”, dall’ultimo album di inediti “Apriti Sesamo” suo vero e proprio testamento esistenziale. Per motivi di spazio non possiamo qui fare cenno alle sue opere “classiche” realizzate a quattro mani con il filosofo Sgalambro; consigliamo però l’ascolto, a chi fosse interessato, di “Gilgamesh” e “Il cavaliere dell’intelletto” tra tutte.

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Pur avendo disseminato la sua opera di mille riferimenti al misticismo e alla filosofia, il maestro compie, nella fase della maturità, un viaggio sempre più intenso alla scoperta delle profondità della propria anima. Dopo aver vissuto intensamente la sua vita, come ben spiega nel brano “Testamento”, affermando di aver amato follemente “tutto della sua vita mortale, anche l’odore che davano gli asparagi all’urina”, Battiato si avvia serenamente, come ogni uomo saggio dovrebbe, a congedarsi dalla sua esistenza terrena.

Infondo tutto il percorso artistico del maestro, dalla fase sperimentale fino ai suoi ultimi lavori, può essere letto come un unico meraviglioso viaggio mistico che ha sempre avuto come scopo ultimo e supremo, guidato da “Un irresistibile richiamo” – brano dell’ultimo album di inediti “Apriti sesamo” – il desiderio di ricongiungersi al cosmo e alla sua energia.

Il trapasso, la morte stessa dunque, viene qui descritto infatti come un dolce congedo, un atteso e sereno ritorno al luogo da cui ognuno di noi proviene, un naturale rito di passaggio: “Un irresistibile richiamo che invita alla preghiera del tramonto”.

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Max Stefàno
Max Stefàno
Musicista e docente di lettere, apprezzato performer musicale. Ha conseguito nel corso degli anni numerosi titoli sia artistici che culturali e una notevole esperienza sul campo. Dopo la laurea consegue un master in Web Content Management e collabora con alcune web agency della Capitale. Attualmente insegna nella scuola pubblica e collabora, al contempo, con diverse scuole private di musica della zona, in cui tiene lezioni di strumento e svariate attività laboratoriali. Lavora inoltre nel sociale, dove coordina e gestisce attività musicali e socio-educative con disabili. Suona stabilmente la chitarra in numerose ed affermate band locali e ha da sempre la passione per la lettura, la scrittura e la scienza della nutrizione. Bibliofilo ‘impenitente’, vanta un’imponente biblioteca personale e una vera e propria mania per la carta stampata. Per TuNews24.it cura la rubrica ‘Kafka sulla spiaggia’.
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