Poi entri in quelle case, hai a che fare professionalmente o amichevolmente con uno dei coniugi e scopri, come spesso accade, che vivono una vita parallela, sognano l’amore proibito con quel tizio o quella tizia conosciuta a lavoro, durante una cena o ad una noiosa riunione in ufficio.
C’è chi quell’amore proibito lo confina nella parte più intima di se’ e chi invece se lo vive, rischiando che termini per poi iniziarne uno diverso alla prossima occasione. Perché il “finché morte non ci separi” in realtà è già avvenuto, si è morti dentro, l’uno per l’altra, quella passione, quel coinvolgimento, quell’attenzione non ci sono più, hanno lasciato il posto a foto belle ma finte, dai colori vivi, in contrasto col grigiore di una noiosa quotidianità.
Mogli ignare ma felici, mariti ignari, segretamente o dichiaratamente consapevoli, ma si sa, può accadere. Dopo tanti anni ci sta, se si ama davvero tutto si affronta e supera. Poi la famiglia è sacra, quella sulla carta, quella vera deve immolarsi, sacrificarsi in nome di un conto in banca, di proprietà che divise non sono l’intero, in nome di una finta tranquillità che urla in macchina, che impreca volgarmente contro un figlio, magari usato come scudo per evitare che il marito o la moglie si avvicini a quello che una volta era il letto coniugale, ammesso che si provi ancora una rimanenza di desiderio sessuale nei confronti del coniuge.
Queste cose sono realtà ascoltate, raccontate con le lacrime agli occhi, sopportate e detestate, affrontate e mai risolte, trascinate a fatica, anteposte all’autenticità degli animi, costretti a non dire, a non condividere, a tremare dentro sognando l’altrove, a gestire dinamiche pericolosamente scomode.
Per carità, esiste anche l’altra faccia della medaglia, matrimoni felici, realtà degne di stima e ammirazione. Ciò che è pericoloso è tollerare una realtà che rosicchia pian piano la nostra essenza, un legame che sentiamo non ci corrisponde più e che trasciniamo a fatica perché il “finché morte non ci separi “deve essere difeso fino alla fine per i figli, per non farli soffrire, perché hanno bisogno di mamma e papà che siano anche moglie e marito, altrimenti non si può essere genitori veri.
I figli hanno bisogno di verità, di non essere presi in giro, hanno bisogno di amore, di una madre e un padre in sintonia e non di una moglie e un marito che non si sopportano più o che giocano a “facciamo finta che…”. Se si sosta in un matrimonio infelice, si insegnano ai figli cose sbagliate sull’amore.