La vicenda dell’incendio del capannone industriale di Frosinone è stata gestita in maniera eccelsa. È quanto affermato dal vicesindaco Antonio Scaccia durante il question time di questa sera, rispondendo ai quesiti posti dal consigliere comunale, nonché consigliere provinciale delegato all’Ambiente, Vincenzo Savo. Nella sua interrogazione Savo si è fatto portavoce dei malumori della cittadinanza sulla gestione dell’emergenza incendio da parte del Comune di Frosinone. Un’emergenza che ha gestito (o meglio che ha provato a gestire) proprio il vicesindaco Scaccia, poiché il sindaco Ottaviani si trovava all’estero. Da lì è iniziata la bufera e le polemiche da parte di tutti. (LEGGI: Frosinone senza sindaco né vicesindaco: l’incendio manda in scena il cortocircuito istituzionale)
Poca umiltà, tanti scaricabarile.
Di umiltà da parte del vicesindaco Scaccia, durante la seduta del question time, non se n’è vista neanche l’ombra: “Il vicesindaco non scappa e non scapperà mai da nulla” risponde a Savo con aria di sfida. Poi continua, tentando lo scaricabarile su vigili del fuoco, protezione civile e tutti gli altri presenti al vertice post rogo: “Quando tutti gli attori presenti al tavolo, a precisa domanda dell’Amministrazione comunale se ci fosse bisogno di emettere un’ordinanza, concordano nel dire che non c’è bisogno di nulla…”. Ma c’è di peggio: tra il mormorio di dissenso dei pochi spettatori presenti prova a dire che un’ordinanza avrebbe gettato nel panico la gente, avrebbe procurato allarme e paura. Come se fosse la prima ordinanza precauzionale davanti alla quale la cittadinanza si trova, fosse per un incendio, una nevicata o un nubifragio. Infine il “Nostradamus” tiene a sottolineare: “Oggi abbiamo l’onore di dire che quello che avevamo pensato in quel tavolo ce l’ha confermato anche l’Arpa”. (LEGGI ANCHE: Incendio del capannone, ecco i risultati dell’Arpa. Arrivati dopo 4 giorni e mezzo)
Quindi, qualora l’Arpa oggi avesse detto che i fumi erano pericolosi, come si sarebbe messa? Non è forse per questo, e quindi per quando non si ha cognizione di causa, che si fanno ordinanza precauzionali? Quindi per quando non si hanno dati certi in mano, onde evitare di “tirare a sorte” nella scelta? Cosa si poteva sapere durante il vertice sulla natura dei fumi emanati dall’incendio? Niente. È per questo che il sindaco (o vicesindaco in questo caso), che è il responsabile della salubrità pubblica, per non far correre rischi alla propria cittadinanza non la lascia in balia del fato, ma prova a prevenire i rischi. Ma forse siamo noi e i cittadini che sbagliamo…
Chi rompe paga… ed i “guai” sono i suoi
Assente alla seduta il primo cittadino Nicola Ottaviani. Un’assenza parsa a tutti molto strana, insolita, e che in molti hanno interpretato con un lasciare al proprio destino il vicesindaco Scaccia, che con le proprie decisioni sulla questione incendi si è attirato molte critiche. Tanto che questa sera ben quattro interventi del question time sono stati rivolti a lui per parlare proprio dell’argomento che da quasi una settimana tiene tristemente banco a Frosinone. Ma non solo nel capoluogo, visto che anche alcuni sindaci dei paesi limitrofi si sono interessati alla vicenda, non contenti di essere stati esclusi dal vertice istituzionale in Comune in fase emergenziale. Tanto da chiedere l’intervento del Prefetto. E in questo frangente un ex assessore ha dirittura chiesto le dimissioni di Scaccia. Una “palla al balzo” che si è fatta sicuramente scappare l’opposizione, che tuttavia questa sera ha recuperato mettendo il vicesindaco… al tappeto. (LEGGI ANCHE: Comuni esclusi dal vertice sull’incendio, chiesto l’intervento del Prefetto e le dimissioni di Scaccia)