Lo avevamo scritto ieri. Dopo l’incendio del capannone industriale nella zona Asi di Frosinone c’è stato un vero e proprio cortocircuito istituzionale. Il sindaco Nicola Ottaviani era all’estero e il vicesindaco Antonio Scaccia, a detta di molti, avrebbe agito con leggerezza. Tanto da attendere diverse ore prima di convocare un vertice con Prefettura, Asl, Arpa, Vigili del Fuoco e Polizia Provinciale per decidere sul da farsi. Di più: al vertice non sarebbero stati invitati neanche i Comuni limitrofi, che si sono molto risentiti. Come si è risentita la cittadinanza, che dalle 10 alle 18 passate non ha avuto alcuna informazione da parte del Comune di Frosinone, rimanendo nel buio più totale. Neanche una comunicazione veloce dalla pagina Facebook istituzionale, come hanno fatto i sindaci degli altri paesi. Niente di Niente.
Nonostante le richieste di delucidazione, ad oggi nessuna risposta istituzionale è arrivata per chiarire i dubbi che ci siamo posti (insieme a tanti cittadini e amministratori della Ciociaria) nel precedente articolo (LEGGI: Frosinone senza sindaco né vicesindaco: l’incendio manda in scena il cortocircuito istituzionale).
L’affondo del primo cittadino di Torrice Mauro Assalti
“Davanti ad un cortocircuito istituzionale – anche il sindaco di Torrice nella critica utilizza questo termine – che rispetto a questi accadimenti non prevede un coordinamento con i comuni limitrofi e che non istituisce una cabina di regia in grado di fornire informazioni e avviare azioni sinergiche tra Enti, si resta soli a decidere. Per questo mi batterò per una sensibilizzazione sul territorio con gli altri sindaci e con i medici per l’ambiente. Ho contattato personalmente l’Arpa Lazio – conclude il sindaco Mauro Assalti – che fornirà i primi esiti degli elementi acquisiti nella serata di lunedì 4”.
Il sindaco di Patrica sollecita l’intervento del Prefetto
A richiedere una cabina di regia, visto che dal Comune di Frosinone nessuno si sarebbe posto il problema di coinvolgere i territori confinanti, è anche il sindaco di Patrica, Lucio Fiordalisio.
“Questa mattina ho inviato richiesta a Sua Eccellenza il Prefetto Portelli di convocazione di un Tavolo con tutti gli Enti e le Autorità competenti al fine di predisporre misure comuni e condivise volte ad attivare misure precauzionali laddove esse si ritengano necessarie per la tutela della salute pubblica. Ho inviato anche nota all’Arpa Lazio per ricevere informazioni e aggiornamenti puntuali sugli esiti dei controlli effettuati”.
Fiordalisio aveva già criticato l’atteggiamento avuto in questa occasione, come riportato nel nostro precedente articolo (LEGGI: Frosinone senza sindaco né vicesindaco: l’incendio manda in scena il cortocircuito istituzionale).
Fiordalisio, che nelle ultime settimane proprio in nome delle battaglie ambientali ha abbandonato il proprio partito per non avere connotazioni politiche, ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe già ieri e l’altro ieri: “Aggiornamento incendio? Non esiste alcun aggiornamento. Davanti ad un cortocircuito istituzionale (anche lui parla di cortocircuito istituzionale, ndr) che rispetto a questi accadimenti non prevede un coordinamento con i Comuni limitrofi, che non istituisce una cabina di regia in grado di fornire informazioni e avviare azioni sinergiche tra enti, si resta soli a decidere. Qui a Patrica tuttavia siamo abituati. In questa desolazione si cerca di prendere decisioni o meglio suggerire interventi che non creino allarmismo ma allo stesso tempo che non diano la sensazione che non sia accaduto nulla”.
L’ex assessore alla Polizia Locale Sergio Crescenzi chiede le dimissioni del vicesindaco Scaccia
Tanti gli interventi contro questa situazione, anche sui social. Tra questi, quello dell’ex assessore alla Polizia Locale di Frosinone, Sergio Crescenzi, tra l’altro anche funzionario dei Vigili del Fuoco: “Un vicesindaco latitante e svicolante davanti al senso di responsabilità in occasione dell’ennesimo incendio, forse con emissione di fumi nocivi, senza ritenere di emettere ordinanza precauzionale per la salute dei cittadini (come avevamo detto anche noi, LEGGI: Frosinone senza sindaco né vicesindaco: l’incendio manda in scena il cortocircuito istituzionale). Solo un comunicato scarno, dopo circa 6 ore, nel quale si dice: visto che il vento dirige il fumo verso altri comuni, la competenza non è del comune di Frosinone. Pazzia assoluta… bisogna chiedere le dimissioni del vicesindaco. Vediamo quali sono i gruppi politici che condannano questo comportamento e chiedono le dimissioni del vicesindaco”.
Il consigliere Florenzani: “I sindaci ricordino che essendo responsabili della salute pubblica possono sospendere l’attività delle aziende”
Intanto il consigliere comunale di Torrice, nonché segretario provinciale di Frosinone dell’Associazione di consumatori Codici, l’avvocato Giammarco Florenzani, vuole ricordare ai sindaci (che molte volte si nascondono dietro altri entri) le proprie competenze e responsabilità. “Questa volta la pioggia, per fortuna, ha evitato danni più gravi. Il problema non è però l’ennesimo incendio che colpisce ed avvelena la nostra Ciociaria. Il problema è l’assenza di screening su certe aziende che operano nel nostro territorio. Quando avveleni un popolo, quando la tua gente muore di tumore, il lavoro passa in secondo piano. Non servono a nulla i tavoli tecnici a margine degli incendi. E nemmeno i comunicati di facciata. Si facciano i controlli durante le giornate normali. Ed i sindaci ricordino che essendo loro responsabili della salute pubblica in un Comune possono sempre sospendere le attività di un’azienda se questa non rispetta le leggi in materia ambientale“.
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