sabato 25 Ottobre 2025
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Le donne dell’arte, una questione di opportunità

Il primo ad aver nominato delle ‘artiste’ fu Plinio, l’autore di quello che noi consideriamo il primo libro della Storia dell’Arte

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Chiunque sia appassionato almeno un po’ di arte moderna o contemporanea saprà fare qualche nome di artista donna: Marina Abramovic, Frida Kahlo, Georgia O’Keeffe, Tracey Emin ecc., questo non accade per le artiste dei periodi precedenti. 

Nel 1971 una storica dell’arte americana, Linda Nochlin, si pose una domanda aprendo di fatto e per prima un dibattito sulla questione di genere nella storia dell’arte: “Perché non sono mai esistite grandi artiste?”. 

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Se pensiamo ai grandi capolavori dell’arte ci vengono infatti in mente sempre gli stessi: la Cappella Sistina, la Gioconda, la Primavera, le Stanze di Raffaello, tutte opere realizzate da uomini. Il motivo è legato principalmente al fatto che, fino alla fine dell’Ottocento, le donne furono escluse dalle lezioni di studio del nudo dal vero e da quelle di anatomia e di conseguenza dalle committenze.

Si intrecciarono questioni artistiche e culturali ma anche sociali che si aggravarono quando ad essere i maggiori nemici delle artiste furono proprio i loro colleghi maschi che le ostacolarono in tutti i modi avendo intuito che il loro talento era pericoloso.

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Il primo ad aver nominato delle ‘artiste’ fu Plinio, l’autore di quello che noi consideriamo il primo libro della Storia dell’Arte. Nel libro trentacinque del Naturalis Historia sottolinea la presenza di scultrici e pittrici già nell’antica Grecia e a Roma. Dopo Plinio le nuove testimonianze riappaiono in epoca medievale inoltrata in un contesto molto preciso, quello della miniatura. In Italia e in Europa infatti esistono molte miniatrici che si formano negli scriptorium femminili, accessibili a tutte le donne interessate alla materia, sia monache che laiche. 

Susanna e i vecchioni – Artemisia Gentileschi

Vasari ebbe una grandissima responsabilità in questo ostracismo, nel suo saggio ‘Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori’ infatti, su 178 biografie, solo una la dedicò a una donna: Properzia De Rossi, ricordata come la prima scultrice della storia d’Europa. Donna libera, intraprendente, di carattere forte e orgoglioso, e per certi versi anche trasgressiva, fu una delle figure che contribuì alla realizzazione della basilica di San Petronio, nonché una delle prime donne scultrici.

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Altra carriera luminosissima quella di Sofonisfa Anguissola. Grazie alle sue capacità artistiche e all’appoggio di un padre non convenzionale per il tempo, fu la prima donna pittrice a conoscere fama internazionale. Una carriera artistica che echeggiò nelle corti italiane ed europee facendola sbarcare in Spagna per realizzare i ritratti dei sovrani. Ottenne l’attenzione persino di  Michelangelo e probabilmente anche di Caravaggio che si ispirò ad un suo disegno per realizzare Ragazzo morso dal ramarro.

Dopo il Rinascimento, così come per gli artisti uomini, anche alcune figure femminili cominciarono ad emergere.

La più famosa di queste divenne, nei primi del Seicento, Arteminisa Gentileschi figlia di Orazio, noto pittore romano. L’opera di Artemisia fu notevolmente influenzata, come quella di tutti i suoi contemporanei, da Caravaggio ma nel suo caso con l’aggiunta di qualcosa di diverso.

A causa di una vicenda personale e precisamente di uno stupro, che subì da parte di un noto pittore amico del padre, le sue opere si caricarono di rabbia, di forza espressiva, di violenza. Il talento la portò ad essere la prima donna ammessa all’Accademia del disegno di Firenze ma anche una delle prime a lavorare non solo in Italia, per i Medici, ma anche all’estero, per Carlo I d’Inghilterra. 

Nel 700, in un’epoca in cui le donne non potevano frequentare le accademie di pittura, Angelika Kauffmann viaggiò per diversi anni con i genitori e, in Italia, copiò le opere dei grandi maestri. A poco più di vent’anni mise su il suo studio a Londra e venne invitata a firmare insieme a Mary Moser, l’atto di formazione dell’accademia artistica più importante d’Europa la Royal Accademy of Arts.

Le cose iniziarono a cambiare con e dopo la Rivoluzione Francese. Personalità come Tamara de Lempicka, famosa per il suo stile di vita anticonformista, ai limiti dello scandalo, diventarono pioniere nell’emancipazione femminile. Si arriva poi nel Novecento, con l’arte moderna e contemporanea, a quei nomi che tutti conosciamo: Frida Kahlo, Marina Abramovic, Cindy Sherman e tante altre. Ci sono voluti ben quattro secoli perché le donne ottenessero un posto nella storia dell’arte ma la lista  è ancora incompleta e molto più lunga.

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Francesca Rossi
Francesca Rossi
Artista e docente, ha conseguito negli anni diversi titoli tra cui due diplomi presso l'Accademia di Belle Arti di Frosinone e un master di I livello. Negli anni ha portato avanti molte attività e partecipato a molteplici mostre. Ha ricoperto la carica di cultore della materia presso l’Accademia di Belle arti di Frosinone per diversi anni, quella di docente del Centro Studi per l'Università e per le arti “Io Studio Italiano” e dal 2004 al 2015 ha lavorato come poligrafico e articolista presso il quotidiano “Ciociaria Oggi”. Attualmente insegnante nella scuola secondaria di I grado, nel tempo libero si dedica alla decorazione e alla scrittura. Per il quotidiano online TuNews24.it cura la rubrica ArteRnative.
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