Una querelle, quella dello Stadio del Nuoto di Frosinone, che prende sempre più le sembianze di una barzelletta. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse di mezzo un appalto pubblico aggiudicato a chi ne sta traendo un profitto, altre società estromesse che ne recriminano la non regolarità, centinaia di utenti costretti per mesi a fare sport in una struttura comunale non regolarmente manutenuta, soldi pubblici spesi dal Comune per lavori che, a quanto appare dalle carte, non spettavano di certo all’ente di palazzo Munari, e chi più ne ha più ne metta.
La vicenda, sollevata mesi fa dagli articoli del nostro giornale è stata portata in Consiglio comunale dal consigliere di opposizione Angelo Pizzutelli, la cui interrogazione a distanza di oltre un mese non vede ancora risposte (LEGGI QUI). Non è detto, però, vista la sua indole pervicace, che Pizzutelli possa tornare alla carica in occasione del question time in programma proprio per questa sera.
In questi 35 giorni il Comune cosa ha fatto? Niente, a parte ammettere che nella gara di affidamento è stato usato un capitolato diverso da quello approvato: il dirigente del competente settore comunale, Benito Caringi, un paio di giorni prima di lasciare il Comune per prendere servizio in Regione ha avviato una verifica di legittimità degli atti, prendendo altri 30 giorni di tempo. Dunque lasciando la patata bollente nelle mani del nuovo dirigente che andrà a sostituirlo. (LEGGI QUI).
Anzi no, oltre a fare questo c’è qualcosa che non ha fatto. E cioè non ha congelato la determina con la quale il Comune ha appaltato a un’impresa edile frusinate i lavori di sistemazione del tetto dell’impianto, per un ammontare di quasi 40mila euro. Tanto che lo scorso 31 gennaio sono iniziati i lavori, tra la meraviglia di tutti (LEGGI QUI).
Com’è possibile che in una situazione in cui spuntano misteriosamente due capitolati differenti, per cui sussistono forti dubbi su chi debba provvedere ai lavori di manutenzione straordinaria dello stabile, tra l’altro in un momento in cui anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha deciso di puntare la lente sull’appalto non vedendoci chiaro (LEGGI QUI), un dirigente comunale possa prendersi la responsabilità (contraddetto da nessuno) di far andare avanti costosi lavori pubblici che con molta probabilità non spettavano all’ente? Tutto questo per non attendere 2-3 settimane, dopo che già molti mesi erano trascorsi con le infiltrazioni d’acqua dal tetto, che c’erano già prima dell’estate scorsa, quando la gestione era ancora in capo alla Federazione Italiana Nuoto. Possibile che nessuno abbia potuto dire una parola a quel dirigente, a partire dal sindaco per arrivare all’assessore competente, per portarlo a ragionare? Che la parte politica voglia dividere le eventuali responsabilità, qualora venissero accertate dagli organi competenti, con il dirigente stesso per questioni di ‘solidarietà umana’? Si spera tanto in questo, perché, qualora così non fosse, verrebbe da pensare qualcosa di ben peggiore…
In ogni caso, quello che fino ad oggi è stato. E se colpe ci sono state, allora verranno accertate e contestate dagli organi competenti nelle sedi più opportune. Ma si dice che perseverare è diabolico: dunque da oggi in poi si vuole ancora continuare a sbagliare? Sul capitolato, sia quello in possesso del Comune che quello in mano alla Stazione unica appaltante della Provincia (dunque non ci sono scappatoie) viene spiegato in più punti che, in caso di mancata effettuazione della manutenzione ordinaria e straordinaria, è prevista la revoca della concessione. Quindi come è possibile che il Comune ancora non abbia ufficializzato la decadenza della concessione? E, al contrario, si sia frettolosamente attivato per disporre lavori sull’impianto da fare con i soldi pubblici?
Su tale situazione, in questi giorni sono arrivate in Comune anche le Pec da parte degli interessati al bando, sollecitati proprio dal dirigente Caringi che ha attivato la procedura di verifica degli atti. Pec che che mettono i puntini sulle i e chiedono formalmente, tra l’altro, che venga ufficializzata la decadenza della concessione dell’impianto. Stavolta l’ente agirà oppure continuerà a trincerarsi dietro il solito imbarazzante silenzio?
È possibile una volta per tutte vederci chiaro sulla vicenda Stadio del Nuoto, magari approfittando del Consiglio Comunale di questa sera? Oppure per revocare una concessione si sta aspettando che l’anno di gestione finisca? Non sarebbe il caso di abbandonare una volta per tutte la politica di Ponzio Pilato, lavandosi le mani di tutto e rimandando all’infinito attraverso continui ‘escamotage burocratici’? Consumando ancora denari pubblici senza avere la certezza che quei soldi debbano veramente essere spesi…