Beautiful non è niente a confronto della vicenda dello Stadio del Nuoto di Frosinone, che ogni giorno regala novità ed ‘emozioni’. Tristemente negative, però, visto che c’è sempre qualcosa che non va, e mai nulla pare risolversi in maniera definitiva, nonostante i mesi che trascorrono inesorabili, uno dopo l’altro. L’ultima novità era di ieri, riportata in esclusiva sull’edizione odierna del nostro settimanale cartaceo: l’Anticorruzione ha attivato le procedure di vigilanza nei confronti del Comune di Frosinone. Dopo la bufera sull’affidamento della gestione dell’impianto e il doppio capitolato spuntato fuori, la segnalazione all’Anac di due settimane fa ha fatto cento: l’Autorità non ci ha visto chiaro e ieri ha deciso di attivare i controlli. Sotto la lente gli atti ‘poco limpidi’ che hanno portato a traghettare la struttura dalla Federazione Italiana Nuoto ad un privato locale (LEGGI QUI).
Ma la novità più importante, risalente a mercoledì, era quella di una verifica di legittimità degli atti da parte del Comune di Frosinone, che, in sostanza, ha ammesso che nella gara di affidamento è stato usato un capitolato diverso da quello approvato e, dunque, che c’è stata qualcosa che non va. Una notizia, anche questa, riportata in esclusiva da TuNews24.it e successivamente ripresa anche dalle altre testate giornalistiche del territorio. Dopo quasi un mese, i tanti nostri articoli di sollecito e l’interrogazione del consigliere d’opposizione Angelo Pizzutelli, dunque, mercoledì è partita la pec del dirigente dei Lavori pubblici e del Patrimonio, Benito Caringi, che ha avviato una verifica di legittimità degli atti. E preso altri 30 giorni di tempo. Peccato che da lunedì lo stesso Caringi prenderà servizio in Regione (LEGGI QUI).
In mezzo a tutto questo marasma e a un bel nulla di certo e definito, in attesa dei responsi dei controlli dell’Anticorruzione ma anche della verifica finalmente attivata da parte del Comune, è di questa mattina la notizia dell’avvio dei lavori sul tetto dello Stadio del Nuoto. Ma stiamo scherzando?

Finora, per mesi, non si è fatto niente, e proprio ora che si è deciso di capire come stanno le cose, con tutte queste novità uscite fuori nelle ultime 48 ore, in fretta e in furia si decide di procedere a decine di migliaia di euro di lavori? Che poi, una volta fatti, sono fatti e basta, e dunque non si può più tornare indietro, qualsiasi sia il responso degli accertamenti? Dunque si è potuto ‘congelare’ il tutto per mesi ed ora è arrivata tutta insieme un’urgenza impellente? A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno, ma spesso ci si indovina…
Svariati rotoli di guaina arrivati presso l’impianto e portati sul tetto, furgoni posteggiati nel piazzale e diversi operai all’opera. Sulla fiancata di un furgone si legge la scritta “Rivenditore D’Itri Eredi”. Tornando alla determina comunale pubblicata a inizio gennaio e firmata dall’ingegner Benito Caringi, che aveva deciso di procedere all’affidamento diretto di lavori di riparazione del tetto per circa 40mila euro, si legge che la ditta scelta dal dirigente comunale era la ‘Esa Global’ di Frosinone, il cui rappresentante d’impresa risulta essere Giuseppe D’Itri. Indirizzo e-mail: esaglobal@ditrieredi.it. Anche un bambino capirebbe che i lavori in corso in questi minuti sono eseguiti dalla stessa realtà che ha preso l’appalto comunale, o comunque da una ‘costola societaria’, quindi una ditta strettamente collegata.

Viene dunque da pensare che la determina, che da Comune avevano spiegato essere stata congelata in attesa di qualche certezza in più sulla querelle, abbia invece seguito il normale iter fino all’inizio (questa mattina) dei lavori: difficilmente si può pensare che i gestori dell’impianto abbiano deciso di rivolgersi proprio alla stessa impresa individuata dal Comune, in mezzo a tante che ce ne sono. Ma anche se così fosse, prima di dare il via ai lavori avrebbero dovuto comunque chiedere l’autorizzazione al Comune, essendo una struttura comunale, condividendo il progetto. Oltre che procedere alle incombenze burocratiche necessarie, propedeutiche all’avvio di lavori di manutenzione straordinaria, quindi comunicazioni obbligatorie per legge da fare proprio al Comune di Frosinone, visto che la struttura insiste sul territorio del capoluogo.
Come la si mette, questa ‘novità’ fa acqua da tutte le parti. Ora qualcuno interverrà per capire cosa sta accadendo e, magari bloccare tutto? Oppure si attenderà la fine dei lavori per poi dire ‘non ce ne siamo accorti’ e collezionare l’ennesimo errore, in una vicenda già costellata di troppe pezze messe qua e là? Ne sta venendo fuori un bell’impiastro. Che alla fine della storia qualcuno dovrà spiegare. E se usciranno fuori responsabilità nell’amministrazione della res publica, qualcuno dovrà pagare. Prima o dopo, ma con certezza matematica. Funzionari amministrativi o rappresentanti politici, ognuno in… ‘quota parte’. Figuracce politiche a parte…