“Il programma amministrativo di questa città non può subire rallentamenti o difficoltà di sorta per mancanza di maturità di alcuni amministratori”. Le parole del sindaco di Frosinone dopo le dimissioni dell’assessore alla Smart City Alessandra Sardellitti risuonano come una sonora bacchettata alla sua maggioranza. Parrebbe, infatti, che il passo indietro della Sardellitti non sia stato dovuto solo al terremoto che ha coinvolto il capoluogo per la questione delle telecamere comunali con le immagini della sparatoria finite sui giornali nazionali nonostante il segreto istruttorio della Procura dovuto alle delicate indagini in corso (LEGGI: Sparatoria Frosinone – Querelle telecamere comunali sui giornali, l’assessore Sardellitti si dimette). Sembrerebbe, infatti, che due, forse tre gruppi della stessa maggioranza, si stavano già organizzando per chiedere la sfiducia dell’assessore, probabilmente in occasione del prossimo Consiglio comunale. Da quanto si mormora, tra i ‘cospiratori’ comparirebbero Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma potrebbero non essere i soli.
“Non posso non prendere atto della complessità del quadro politico, attualmente presente, dell’Amministrazione comunale. Chiaramente, l’unico vero interesse rimane quello di centrare gli obiettivi del programma” ha dichiarato il primo cittadino poco dopo le dimissioni presentate dal suo assessore. Dimissioni che ora, Mastrangeli, dovrà capire come trattare. Il sindaco, infatti, potrebbe anche decidere di respingerle al mittente, dimostrando alla Sardellitti il non venir meno della sua fiducia e, quindi, chiederle di revocarle e rimanere al suo posto. Attendendo così che gli oppositori interni, se realmente è questo quello che vogliono, vengano allo scoperto con la richiesta di sfiducia. E decidendo eventualmente, una volta scoperte le loro identità certe, il da farsi.
“Si impone, a questo punto, una verifica a tutto tondo, delle forze e tra le forze che sostengono la maggioranza e la mia persona, quale sindaco, subito dopo la votazione sul bilancio, senza escludere alcuna soluzione”. Mastrangeli è pronto a tutto a quanto dice. Vuole sapere chi sta con lui. Chi, invece, con lui non ci sta, prendesse altre strade. Questo è il senso, neanche troppo velato, delle sue dichiarazioni pubbliche di oggi. Dunque si prepara, a quanto pare, un maxi rimpasto di Giunta, dove nulla sarà scontato e nessuno è ‘al sicuro’.
Negli ultimi mesi il primo cittadino lo ha lasciato intendere più di una volta, a mo’ di spauracchio, per tentare di placare gli animi e far capire che occorre pensare solo ad amministrare la città, senza troppe liti all’interno della maggioranza, spiegando che pur di risolvere la questione era pronto persino, in prima persona, ad alzarsi dalla poltrona per riandare alle urne. Il senso di tutto ciò è molto semplice, e Mastrangeli vuole esprimerlo per l’ultima volta in maniera netta e senza alcun giro di parole: chi sta contro di me si accomodi, chi invece sta con me lasci stare le guerre intestine e si metta a lavorare con serietà e dedizione per il bene del capoluogo e dei cittadini.