Belen, al secolo María Belén Rodríguez Cozzani; come più del 60% degli argentini ha origini italiane liguri, almeno in parte. Un legame con la madre patria tricolore, mai esibito, forse perché il cognome Rodrìguez fa più esotico, chissà!
Belen
Belen nasce a Buenos Aires a metà degli anni ottanta; nell’84 precisamente e un bel giorno, diciannovenne, arriva in Italia con duecento euro in tasca e la voglia di sfondare nel mondo dello spettacolo.
Vive a lungo come clandestina, lo fa per diversi anni; cosa alquanto strana. Molti ragazzi italoamericani, intraprendono la tradizionale trafila per ottenere la cittadinanza italiana, sfruttando la discendenza italiana per “jus sanguinis” e non hanno impedimenti ad ottenerla. Le origini italiane di Belen sono liguri, di La Spezia. I nonni di sua madre, Veronica Cozzani, che è nata a Buenos Aires, anche loro lasciarono la Liguria per approdare in Argentina in cerca di fortuna. Poi negli anni successivi, raggiunta una certa notorietà, di questa discendenza si è parlato sempre poco o per nulla. Come dicevamo, all’arrivo in Italia, la Rodriguez aveva un permesso turistico, quello che consente di restare nell’Unione europea solo per tre mesi.
Cittadinanza italiana
Scaduti i tre fatidici mesi però, Belen entra in clandestinità. Come dichiarò anni fa in un’intervista, vivendo all’epoca da irregolare, aveva delle difficoltà a fare la modella. “Le opportunità migliori mi sfuggivano perché non avevo quel benedetto permesso di soggiorno”. La Rodriguez ha dichiarato a suo tempo che viveva un certo disagio: “discriminata, giorno dopo giorno. Non potevo avere un documento, un conto in banca, una carta di credito, una tessera sanitaria.
Era come se fossi un fantasma”. Eppure se a Buenos Aires avesse iniziato la procedura per ottenere la cittadinanza come fanno ancora oggi tanti ragazzi; che desiderano venire in Italia a studiare o lavorare, non avrebbe vissuto queste logoranti ansie per così tanto tempo. Con la faticosa difficoltà di trovare un lavoro, poverina; lo definiva il “tunnel d’ansia”. Suona alquanto strano il termine “discriminata”, poiché gli italiani sono sempre stati un popolo accogliente e aperto.
Italo discendenti
Le decine di migliaia di profughi ucraini accolti in questi giorni lo testimoniano. La Rodriguez ricorda ancora gli anni senza permesso di soggiorno. “Chi vuole lavorare va aiutato, non rinchiuso in carcere”. Dichiarazione un po’ “forte”, considerando che la legislazione italiana non perseguita i clandestini rinchiudendoli in cella. Al contrario al limite ricevono un decreto d’espulsione e non è detto che lascino il suolo italiano; anzi difficilmente succede. Belen in quell’intervista racconta che in quegli anni andava spesso all’alba davanti all’Ufficio stranieri della Questura di Milano; per cercare di regolarizzare la sua posizione.
Presentava la domanda e dichiara: “Ho sentito sulla mia pelle la xenofobia di alcuni italiani, la repulsione per lo straniero”. Xenofobia e repulsione sono Termini forti e spezza il cuore che qualcuno che desideri solo lavorare, possa subire dure discriminazioni. E’ ovvio che lo stato italiano “deve”, prestare attenzione a chi entra nel paese.
Marco Borriello e Belen
Poiché come è spesso accaduto; si sono introdotti in Italia, pericolosi terroristi di matrice islamica. Consideriamo che il 32% della popolazione carceraria italiana è composta da stranieri. Ciò significa che è pari a un terzo del totale il numero degli extracomunitari; che nel corso del 2021 ha commesso reati. ‘80% dei reati è commesso da irregolari, ovvero da persone che stanno in Italia senza che ne abbiano il diritto. Per quanto riguarda le denunce, è pari al 70% la percentuale di quelle mosse nei confronti di stranieri irregolari, che costituiscono il 10% degli extracomunitari presenti sul territorio nazionale. Solo per fare un esempio, la percentuale delle condanne per istigazione, sfruttamento, favoreggiamento della prostituzione è allarmante: il 70,7 per cento delle sentenze riguardano stranieri. Direi che un giro di vite è auspicabile, anzi, necessario. Molti sono i reati commessi da extracomunitari, quindi al contrario, abbiamo bisogno di leggi e controlli severi.
Fabrizio Corona
Auspichiamo invece, espulsioni, finanche revoche di cittadinanze, troppo facilmente concesse. Tornando a noi, dopo tanto buio però, Belen viene infine assunta in un’agenzia di modelle, e si mette finalmente in tasca l’agognato permesso di soggiorno, che di fatto è stato “la svolta”. Inizia a lavorare di gran carriera, facendo tra l’altro all’inizio la ragazza immagine a Riccione. L’amore però non langue, poiché la Rodriguez fa dei fortunati incontri, con Marco Borriello ad esempio. Tra corsi e ricorsi storici, arriva anche il debutto nella televisione su TeleBoario, poi approda su Rai 3 in onda in seconda serata. La svolta arriva con “L’isola dei famosi”. Conclusosi il rapporto con Borriello, arrivano sull’isola “schermaglie amorose” con Rossano Rubicondi. Segue la notorietà nel gossip, la travolgente storia d’amore con Fabrizio Corona e poi ancora l’amore nato in TV con De Martino da cui nasce un figlio e seguono le nozze.
Italoamericani
Poi ancora amori con Iannone, e Antonino Spinalbese. Nella sua carriera grande successo hanno avuto anche calendari sexy della Rodriguez, per Glamour, Maxim, Playboy Italia e poi molta TV. Di recente su Mediaset, la Belen ha dichiarato che a breve avrà l’agognata cittadinanza italiana, che non era arrivata neanche con le nozze; cosa alquanto strana. Ben sappiamo che le nozze con un italiano e per giunta l’avere un figlio; automaticamente assicurano la permanenza in Italia. Sappiamo anche che da anni la Belen si è ricongiunta ai suoi familiari. Chissà, forse i Rodriguez già da tempo avevano chiesto i documenti come italo discendenti. Comunque infine, Belen Rodriguez Cozzani, dopo 12 anni avrà l’agognata cittadinanza. L’annuncio ha voluto darlo lei, ospite alla sua famiglia nel talk show ‘Verissimo‘. Ora ha anche intrapreso l’avventura della conduzione delle “Iene” su Italia 1, che però non ha entusiasmato molto e non ha affatto convinto.
Fonte foto – Facebook pag. Belen Rodriguez Cozzani
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