“La nostra rete di monitoraggio e controllo delle particelle aeree, dotata di 8 centraline, ha permesso all’Amministrazione comunale di poter tirare un grosso sospiro di sollievo. Attualmente, tutte le centraline registrano valori al di sotto della soglia di allarme e possiamo dire che la situazione è ormai normalizzata. Per i prossimi giorni le attività pubbliche e private potranno procedere regolarmente, con il suggerimento dato alla cittadinanza di consultare gli operatori delle strutture sanitarie pubbliche, nel caso in cui dovessero sussistere eventuali problematiche di sorta”. È quanto ha fatto sapere poco fa, tramite una nota ufficiale, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani.

“Auspichiamo, a questo punto, una revisione delle norme regionali e nazionali che regolano il monitoraggio del PM10 – spiega Ottaviani – proprio perché il dato, basato sulla media giornaliera, può compromettere l’efficacia dei provvedimenti delle autorità competenti, rendendoli intempestivi. Un monitoraggio fissato con una cadenza a tre minuti, invece, come quello attuato dalla nostra Amministrazione comunale, ormai da un altro un anno, potrebbe facilitare il compito di coloro chiamati a intervenire in simili situazioni di emergenza”.

Questi i dati delle centraline alle 16.30: Madonna Della Neve segnava 16 µg/m³; Villa Comunale 18 µg/m³; Via Adige 15 µg/m³; via Fosse Ardeatine, 8 µg/m³; via XX Settembre 14 µg/m³; via Fonte Corina 20 µg/m³; scuola Pietrobono 18 µg/m³; corso Lazio 14 µg/m³. Un’ora dopo, i dispositivi registravano questi dati: Madonna Della Neve 15 µg/m³; Villa Comunale 18 µg/m³; via Adige 14 µg/m³; via Fosse Ardeatine 11 µg/m³; via XX Settembre 13 µg/m³; via Fonte Corina 15 µg/m³; Scuola Pietrobono 17 µg/m³; corso Lazio 14 µg/m³.

Sulla scorta di tali indicazioni, dunque, è possibile sostenere che la situazione di criticità appare finalmente superata. Rimane in vigore la sospensione entro il raggio di 2 chilometri da via delle Centurie, zona il Casale, fino al 9 luglio 2019, della raccolta ed il conseguente consumo di frutta e ortaggi e l’attingimento idrico a fini alimentari da vasche e pozzi non protetti dalla precipitazione aerea, con il contestuale divieto di pascolo.
LEGGI ANCHE: Incendio alla Mecoris, ecco di che rifiuti speciali si tratta



