Lo spettro della sposa, anima in pena che aleggerebbe attorno al cimitero di Rocca di Papa; ancora sopravvive e cela misteri che faticano a sbiadirsi.
Lo spettro della sposa di Rocca di Papa
La vicenda in bianco e nero, un po’ lattiginosa, si consumò in atmosfere ottocentesche. Stiamo parlando di un amore spezzato, soffocato nel sangue e mai vissuto davvero, quindi mai consumato. Resta un sapore amaro in bocca raccontando questa vicenda funesta che ha il sentore dell’ingiustizia vissuta e a cui nessuno potrà mai rimediare. Sovente, nelle zone più vecchie dei cimiteri, ceramiche smaltate di volti antichi, o semplici scritte incise, restano muti tra ferri arrugginiti; unici testimoni di ciò che fu.
Dopotutto, a ridosso del ventesimo secolo, ogni capo santo, era comunemente, scenario di ambigue storie un po’ sinistre. Le stesse che poi hanno riempito una certa letteratura e hanno ispirato anche il cinema. La triste vicenda dello spirito inquieto della sposa del cimitero di Rocca di Papa, “San Sebastiano Martire”, non è un’eccezione. Alcuni ne parlano come di una leggenda guardandosi attorno, ma guardinghi. Cosa temono?
Ectoplasmi
E’ vero che sono molte le leggende simili, ma andando con dei rilevatori, diverse temperature e strani aloni, fanno sobbalzare chi si arrischia ad indagare. Orbene, si narra che viva da allora nel cimitero di Rocca di Papa, il fantasma di questa giovinetta; una donna vissuta nell’Ottocento. Si dice sottovoce che la poveretta, sventurata e ancora in pena per la sua solitudine; sia morta improvvisamente, proprio il giorno del suo matrimonio. Alcuni giurano che sia entrata oltre il cancello con l’abito da sposa, ultimo gesto pietoso per una sepoltura.
La giovane, innamorata e al colmo della gioia per i fiori d’arancio; morì misteriosamente e improvvisamente, dovendosi separare per sempre dal ragazzo che l’attendeva. La poveretta, o meglio il suo spettro, non si sarebbe mai rassegnato alla fredda morte, a quell’amore anelato e da lei allontanato. Si dice che il suo spettro vaghi nel cimitero ancora con l’abito bianco e velo.
Luoghi infestati e lo spettro della sposa di Rocca di Papa
Taluni sogghignano, oppure qualcuno scettico ride, ma sarebbero numerose le testimonianze di chi afferma di aver intravisto una presenza tremolante tra gli alberi; o d’aver sentito qualcosa, un gemito, un lamento e quel senso di gelo, un freddo nelle ossa, un refolo di vento. Chi ha indagato, non vuole essere nominato; forse perché si è addentrato senza avere i permessi, oppure vuole semplicemente tornarci. Esistono dei rilevatori e qualcuno giura che lì, dentro il cimitero, c’è sicuramente una giovane presenza femminile non ancora identificata. Eppure lo spirito o ectoplasma, trasmetterebbe compassione, dolore, tristezza, tanta tristezza.
Il brivido del cimitero vuoto oltre il tramonto è assicurato. Dopotutto, se qui aleggiano questi spiriti, la loro natura è di essere bloccati in luoghi sospesi tra la vita e la morte; dove i vivi incontrano vanno con un certo stato d’animo dai defunti. Tutto ciò è affascinante e spaventoso al contempo.
La sposa cadavere” di Tim Barton
La vicenda di questa sposina, è una storia romantica ma anche straziante, intessuta di una passione mai vissuta e consumata; un amore rimasto solo nei sogni di giovinetta e ma mai celebrato dalle nozze sull’altare. Di giorno anche il cimitero di Rocca di Papa sembra un luogo come un altro; sereno e tranquillo, dove gli affanni della vita reale si affievoliscono. Lì dove i nostri cari forse hanno trovato pace. Ma di notte tutto cambia, poiché la loro natura inquieta si risveglia se mossa da certe energie. Le anime in pena di coloro che non hanno trovato sollievo alla loro sofferenza nella vita terrena; forse riemergono, tornano e chissà cosa cercano. I fantasmi nell’immaginario popolare non sono sempre stati considerati creature pericolose o semplice superstizione; forse cercano una preghiera. Queste figure, specie se muoiono giovani, sembrano non trovare pace.
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