PROVINCIA, UNA PROVA DI FORZA
LA SFIDA PER LA PRESIDENZA TRA POMPEO E CICCONE SI PREANNUNCIA SENZA ESCLUSIONE DI COLPI. IL RISULTATO RIMARRÀ INCERTO FINO ALLA FINE
LE INSIDIE SI NASCONDONO NELLE SPACCATURE E NEL VOTO DEI CONSIGLIERI DELLE CIVICHE. E NEGLI ACCORDI TRASVERSALI SUGLI ENTI
di MARCO CECCARELLI – I numeri, come sosteneva qualcuno, hanno la testa dura. Ma in politica non è così. Uno più uno, nel segreto delle urne, non fa due. La semplice conta delle teste non funziona. È la legge dei franchi tiratori. Di chi è pronto a “vendersi” in cambio di prebende, passate o future. L’attenzione della politica, stavolta, è rivolta al voto delle Provinciali. È lì che si vedrà la tenuta dei patti sottoscritti da Centrodestra e Centrosinistra, più altri gruppi minori.
Il voto sarà a scrutinio segreto. Sulla carta lo schieramento che sostiene Tommaso Ciccone rappresenta la maggioranza. Eppure c’è chi sostiene che così non è. Che nulla va dato per scontato. Il malessere interno allo schieramento che appoggia il sindaco di Pofi è palpabile. Ma i malumori ci sono anche tra il Pd e il resto della colazione. E se è vero che la gran parte dei voti sono nelle “mani” dei leader, c’è chi si chiede se sia veramente possibile controllare i tanti consiglieri comunali “civici”. È questo l’interrogativo che serpeggia tra i gruppi in queste ore.
Tutti i rappresentanti dei partiti e delle liste civiche presenti, nel condividere il rafforzamento della coalizione, all’unanimità hanno condiviso la proposta di candidare Tommaso Cicconi, sindaco di Pofi, il quale si è dichiarato immediatamente disponibile a condividere il programma proposto da tutti gli alleati e dalle liste civiche di riferimento, alla carica di presidente dell’amministrazione provinciale di Frosinone.
Forza Italia era rappresentata da Nicola Ottaviani (il cui nome era stato fatto inizialmente ma lui ha da subito declinato la proposta di candidatura), Pasquale Ciacciarelli, Mario Abbruzzese, Adriano Piacentini. Per la Lega per Salvini c’erano Francesco Zicchieri e Carmelo Palombo. Per Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini e Paolo Pulciani. Per Noi con l’Italia Alfredo Pallone, Michele Mele e Antonio Valente. Per il Polo Civico Gianfranco Pizzutelli. Per Cuori Italiani Carmine Tucci.
«Sono estremamente soddisfatto, a prescindere della candidatura – ha dichiarato Tommaso Ciccone, che ieri mattina in Provincia ha presentato la propria candidatura insieme alla sua coalizione – per rappresentare un momento di unione di tutto il centrodestra. Aggiungo che quando il centrodestra marcia unito è vincente». E il senatore Ruspandini ha aggiunto: «Nel nostro Dna c’è in primo luogo una certezza: su di noi e sulla fedeltà della nostra linea, quando c’è un progetto serio da condividere, si può sempre contare. Ciccone avrà certamente tutti i voti del centrodestra della provincia di Frosinone». A fargli eco Francesco Zicchieri: «Abbiamo trovato la quadra sul candidato unitario soprattutto perché abbiamo trovato l’unità sui principali punti programmatici. Questi punti sono: Saf e dunque gestione dei rifiuti, acqua pubblica e gestione degli immigrati in provincia di Frosinone. Si tratta di grandi tematiche che sappiamo essere molto sentite dai cittadini. Sappiamo che uniti possiamo convincere e vincere per governare la provincia di Frosinone». Infine Mario Abbruzzese: «Esprimo soddisfazione perché si tratta di una candidatura unitaria segno di una crescita unitaria del centrodestra e spero che lo stesso percorso si possa trovare nella nazione. Tommaso Ciccone è il candidato migliore, ringrazio tutti i sindaci che hanno voluto trovare una convergenza su questo nome. Pompeo si può battere, ci vuole un’organizzazione capillare per incidere su tutti i comuni della provincia di Frosinone».
Una nota un po’ ipocrita, inviata dal coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Piacentini, che prova ad evidenziare che si è di fronte ad un Centrodestra compatto. Ma è davvero così? Ad occhio emerge, invece, tutt’altro. Una “coalizione” che litiga su tutto, pure sul sesso degli angeli. Eppure nella nota viene evidenziato che nel Centrodestra fila tutto liscio. Che Tommaso Ciccone può stare sereno. Che nella sfida contro Antonio Pompeo, per la conquista dello scettro di presidente della Provincia, avrà tutti al suo fianco. Sarà… Il sindaco di Pofi, a detta di molti, rappresenta invece solo l’agnello sacrificale di chi non ha avuto il coraggio di contarsi veramente. Ma pure di quanti hanno già fatto accordi dietro le quinte per pagare vecchie cambiali. Insomma, se Tommaso Ciccone vorrà davvero battere Pompeo è meglio che i voti di sindaci e consiglieri se li cerchi da solo: il Centrodestra unito potrebbe rivelarsi solo una fake news.
Dall’altra parte della barricata c’è Antonio Pompeo, attuale presidente della Provincia e da poco riconfermato sindaco di Ferentino. Mai sconfitto. In un momento in cui, tra l’altro, il Pd ha visto il suo crollo massimo. L’endorsement proviene da Domenico Alfieri, presidente e segretario provinciale reggente del Partito Democratico, che ha fatto sapere che per la prima settimana di ottobre verrà convocata la Direzione provinciale nella quale verrà ufficializzato il sostegno e l’appoggio a Pompeo, che però è già stato dato per certo.
«In questi anni ha guidato con autorevolezza e capacità la Provincia. Pur nelle difficoltà di un ente in trasformazione – sottolinea Alfieri – è riuscito a cogliere diversi risultati. Non solo sulle funzioni e sulle competenze ma valorizzando il ruolo di area vasta che la Provincia deve svolgere. Ecco perché va riconfermato. Sono i risultati a parlare per lui. Pompeo vincerà con l’appoggio dell’intero Partito Democratico. Quattro anni fa ha vinto con un Pd diviso, oggi i Democratici sono tutti con lui, vincerà ancora, anche per la sua capacità di aggregare al di là degli schieramenti, mettendo al primo posto il territorio e i cittadini. Abbiamo la maggioranza dei consiglieri nelle amministrazioni locali per fare la differenza anche stavolta».
Infine l’affondo: «C’è un progetto credibile e un’unità d’intenti fondata sulla capacità, la concretezza e i risultati raggiunti. Non so se da altre parti ci sia la stessa credibilità e unità, o sia solo di facciata. Noi – conclude Alfieri – ripartiamo da Antonio Pompeo per continuare a guidare la Provincia nell’interesse del territorio».
(Tratto da “Tu News” del 21/09/2018)