Dopo il terremoto in Comune, con sindaco e vicesindaco finiti nei guai, accusati di voto di scambio, ora è il momento del terremoto politico. Sì, perché in Prefettura, in queste ore, starebbero procedento a redigere il decreto con cui, probabilmente già in giornata, si procederà all’immediata sospensione delle cariche per i due massimi esponenti istituzionali del Comune di Piedimonte San Germano. Si prospetta, quindi, un ritorno al voto a breve.

Sospendendo le cariche al sindaco Gioacchino Ferdinandi e al vicesindaco Leonardo Capuano, il Comune si troverebbe, di fatto, senza una guida. Che verrà con molta probabilitù affidata ad un commissario prefettizio che dovrà traghettare il Comune verso nuove elezioni: la Legge Severino parla chiaro. E chissà che cambino anche gli equilibri all’interno dell’Amministrazione Provinciale, visto che Ferdinandi era da poco stato eletto anche nel Consiglio Provinciale di Frosinone, terzo classificato nella lista Provincia Protagonista dopo Stefania Furtivo e Daniele Maura, primo eletto della lista e attuale Presidente del Consiglio Provinciale. Ma attendiamo gli sviluppi: tutto ciò è ancora presto per dirlo con certezza.
Ad oggi, quello che è abbastanza certo, è la sospensione delle cariche, che avverrebbe dopo l’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti del sindaco e del vicesindaco insieme ad un noto imprenditore locale, tutti ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, il cosiddetto voto di scambio. Ordinanza notificata questa mattina all’alba dai carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone.

Il precedente, sempre a Piedimonte, solo pochi mesi fa, con l’arresto, sempre per presunti brogli elettorali, di Ettore Urbano. L’ex consigliere della Regione Lazio, ex presidente dell’Ater ed ex assessore provinciale alle Politiche del lavoro, si era candidato a sindaco nelle scorse elezioni proprio contro Ferdinandi, che è riuscito a vincere per una manciata di voti. Dopo le indagini espletate dagli inquirenti, per lui erano scattati gli arresti domiciliari, con le accuse di violazione della legge elettorale e falso in atto pubblico. Oltre a Urbano, 5 gli indagati a vario titolo, tra cui il responsabile del servizio elettorale del Comune di Piedimonte. Urbano era stato accusato di essere l’ideatore e l’istigatore del meccanismo dei presunti brogli al fine di precostituirsi la prova da portare in giudizio, davanti al Tar, dove ha presentato ricorso contro il risultato elettorale con il quale è stato eletto sindaco Ferdinandi.
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