Una lunga indagine che non coinvolge solamente il sindaco di Cassino, Enzo Salera, ma anche svariati altri soggetti, sempre di Cassino e del Cassinate, alcuni dei quali sempre vicini al mondo della politica, oltre che dell’imprenditoria. Sono diversi mesi, infatti, che sulla questione, di cui si mormora già da molte settimane, è stato aperto un fascicolo presso la Procura della Repubblica di Cassino: l’indagine è portata avanti dal sostituto procuratore Alfredo Mattei.
È proprio il Pm Mattei che, nei giorni scorsi, ha chiesto altri sei mesi per indagare sulla delicata questione finita sotto la lente della Procura: la richiesta di proroga delle indagini preliminari è stata firmata il 31 marzo scorso e poi accolta, il 22 aprile, dal Gip Domenico Di Croce. Ciò significa che potrebbero essere emersi elementi che non rassicurano gli inquirenti. E, anzi, rendono indispensabile scavare ancora a fondo, per fare il più possibile luce sulla vicenda finita al centro dell’inchiesta.
Salera è stato iscritto nel registro degli indagati per corruzione. Ma sono svariati i capi d’imputazione su cui indaga la Procura riguardo gli altri indagati, tra cui associazione per delinquere e false attestazioni.
Una notizia già a conoscenza di molti in città, ma anche nell’hinterland, tanto è vero che nelle ultime settimane le voci si rincorrevano senza sosta un po’ in tutti gli ambienti, proprio perché c’è un primo cittadino coinvolto, e questo ha fatto sì che tale informazione destasse, di fatto, un grande interesse pubblico.
È obbligo rilevare che gli indagati sono, allo stato, solamente indiziati, dunque la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente. Solo dopo l’emissione di una eventuale sentenza passata in giudicato, infatti, un indagato può eventualmente essere riconosciuto colpevole. Il tutto in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.