Progetti concreti per il rilancio del commercio e del centro storico: è quanto chiede il consigliere comunale Cristiano Papetti, che ha raccolto le lamentele di decine di cittadini. Temi tra l’altro centrali nel programma amministrativo proposto agli elettori nell’ultima tornata elettorale.
“Il commercio a Veroli – ha dichiarato Papetti – costituisce purtroppo una nota dolente. Esistono zone di ampio respiro commerciale su tutto il territorio comunale, nelle grandi così come nelle piccole contrade, che vanno rese efficienti attraverso interventi mirati quali il miglioramento della viabilità e dei servizi come i parcheggi.
Una di queste, a titolo solo esemplificativo, è il viale del Giglio di Veroli, zona di assoluto spicco, non solo comunale, dal punto di vista commerciale. Tuttavia, per l’assenza ormai ultradecennale di politiche adeguate, ancora oggi ci troviamo davanti ad un sito che manca di servizi essenziali per una zona che invece è di alto valore commerciale.
In merito – ha spiegato Papetti – bisognerebbe lavorare per fare del Viale il “Corso del Giglio”. Stesso discorso vale per le contrade di Casamari e Castelmassimo e per tutte le altre zone a rilevanza commerciale presenti sul territorio della nostra città”.
L’avvocato Cristiano Papetti ha poi toccato il delicato tema del Centro Storico, “per il quale – ha esordito – è innanzitutto necessario procedere alla sospensione della Ztl, che compromette di fatto, ancor più, la sua potenziale vitalità commerciale.
A tal proposito c’è bisogno di una vera politica abitativa del centro storico per il rilancio del commercio e dell’artigianato. Infatti, il crollo del commercio non è la causa, ma l’effetto di un calo demografico senza precedenti, soprattutto nelle ultime legislature: è evidente come la mancanza di richiesta provoca il calo dell’offerta.
Lavoriamo quindi affinché il centro storico di Veroli conosca una vera e propria ripresa del commercio e dell’artigianato: siamo però certi che senza una politica finalizzata a ripopolare la zona, con un piano abitativo ambizioso, diventa difficile, se non impossibile, immaginare un’inversione di tendenza.
Pochi, se non addirittura inesistenti, sono stati, nell’ultima legislatura, gli interventi in tal senso. L’annosa questione del commercio e dell’artigianato non si risolve con l’incentivo di un canone locatizio, o quantomeno non solo, ma con una visione di più ampio raggio.
Negli ultimi lustri, purtroppo – ha concluso il suo intervento il consigliere comunale – il commercio e l’artigianato del centro storico hanno vissuto un’inesorabile flessione, per lo più collegata al suo spopolamento con la concomitante assenza di una concreta politica abitativa. Al dato demografico non può che fare da eco quello commerciale/artigianale in tal modo determinando, da questo punto di vista, l’attuale realtà del centro storico stesso.
Bisogna pertanto lavorare per riportare al centro storico, ad esempio, una farmacia, un ufficio postale, fino a qualche tempo fa presenti, così come il consueto mercato settimanale o addirittura bisettimanale, riscoprendo dunque l’antica tradizione del mercato della frutta e verdura.
Inoltre, occorre una revisione ad hoc del Piano regolatore per favorire un ritorno abitativo nel cuore della città. Insomma, stessa Amministrazione medesimi problemi”.
