Non solo ci saranno i numeri, ma ce ne saranno anche… troppi. Sicuramente di più di quelli minimi che occorrono. Il bilancio del Comune di Frosinone, dunque, passerà senza problemi. Nonostante dissidenti, malpancisti e un presidente del Consiglio ‘di traverso’ ormai da mesi, che però ancora non presenta le sue dimissioni (promesse sulla stampa nel caso in cui il sindaco non avesse proceduto all’azzeramento di Giunta, mai avvenuto).
La data del Consiglio sul bilancio non è ancora stata fissata, ma si parla della fine del mese in corso, dunque entro le prossime tre settimane. Nel frattempo, però, mercoledì prossimo avrà luogo una vera e propria ‘maratona consiliare’. Si comincia alle 14.30 con il Consiglio comunale convocato in adunanza aperta con ordine del giorno “dibattito sui disagi dei pendolari e azioni concrete che intendono adottare la Regione Lazio e Rfi al fine di ridurre i disagi dei pendolari”. Alle 19, poi, seduta ordinaria del Consiglio. Come Odg: surroga del consigliere Alessia Turriziani a seguito della nomina ad assessore, votazione sulla proposta di indirizzo politico avente ad oggetto l’istituzione delle corse dirette Frosinone-Roma Termini lungo la tratta ferroviaria FL6, voto sulla mozione avente ad oggetto il sostegno ai pendolari per i disagi di Trenitalia sulla linea ferroviaria Cassino-Frosinone-Roma. Alle 20, infine, inizierà il question time.
I numeri per l’approvazione del bilancio sono stati messi insieme grazie ad accordi trasversali con una parte dell’opposizione. In particolare, a scendere in pista per trovare una quadra, sarebbero stati l’onorevole Nicola Ottaviani e il ‘leader cittadino’ di Fratelli d’Italia Fabio Tagliaferri, che hanno messo in campo tutta la loro diplomazia. D’altronde aperture, nelle scorse settimane, ce n’erano state eccome. Provenienti anche da quella parte di minoranza rimasta saldamente seduta tra i banchi dell’opposizione, come ad esempio la lista di Domenico Marzi. Tra le motivazioni addotte, quelle strettamente amministrative, e dunque di maggior interesse cittadino. Con l’eventuale caduta del Governo Mastrangeli, infatti, con molta probabilità andrebbero a bloccarsi tutti quei cantieri che tante novità stanno portando nel capoluogo, grazie anche agli ingenti fondi provenienti dall’Europa. Fondi che rischierebbero di tornare al mittente se non fossero rispettate le tempistiche a causa della caduta dell’Amministrazione, con conseguente blocco dei cantieri, la maggior parte dei quali non vedrebbe più il taglio del nastro.
Un ‘contributo’ per l’approvazione del bilancio potrebbe arrivare persino da qualche consigliere del Pd, chissà… Soprattutto dopo la bufera di questi giorni, che ha portato alle dimissioni da capogruppo dei Democrat di Angelo Pizzutelli, in aperta contestazione con il partito, così come Norberto Venturi e Fabrizio Cristofari.
Un vero e proprio ultimatum politico, quello lanciato dal ‘re delle preferenze’ (sempre primo o secondo degli eletti, con un bacino costante di circa 800 voti), che sbattendo la porta fa un gran rumore. E lo fa perché tutti gli ‘alert’ inviati fino ad oggi al partito sono rimasti inascoltati. “Ho voluto lanciare un messaggio che possa far riflettere le varie componenti del Pd. Il capoluogo ha bisogno di attenzione e forze particolari. E del sostegno e supporto del partito a livello regionale, non certo coinvolto in diatribe di correnti. Occorre dare strumenti importanti ai consiglieri per poter costruire l’alternativa dall’attuale maggioranza comunale. Se non ora che è in difficoltà, quando? Se non riusciamo a cogliere questi momenti, credo che tra due anni e mezzo potremmo anche andarcene in vacanza, lasciando ad altri le impellenze elettorali”.
Non usa mezzi termini Pizzutelli, la cui linea è condivisa con i suoi compagni di partito all’interno del Consiglio Comunale di Frosinone: Norberto Venturi e Fabrizio Cristofari. Essendo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, dunque, il Pd rischia clamorosamente di scomparire tra i banchi del Consiglio. Una tale prospettiva, qualora venisse a crearsi, sarebbe un terremoto a livello regionale, se non addirittura a livello nazionale, per un partito importante che perderebbe di fatto un capoluogo di provincia in un modo assurdo.
E non parliamo di una visione troppo lontana: Pizzutelli sembra ormai convinto e disposto ad attendere veramente pochissimo, forse una manciata di settimane. Qualora non ci fosse un cambio di rotta deciso, sarebbe pronto a ‘togliersi la casacca’. Seguito sicuramente da Venturi. E, con probabilità, anche da Cristofari.
I tre, infatti, già poco più di un mese fa, dunque gli ultimi giorni dello scorso anno, avevano sottoscritto una lettera, messa a punto da Venturi, di rimostranze forti, inviata anche ai candidati alla segreteria provinciale, Luca Fantini e Achille Migliorelli. Una missiva, fino ad oggi rimasta privata, nella quale i tre consiglieri del Pd, sperando in un cambio di rotta, spiegavano senza mezzi termini tutto ciò che non va. Una sorta di ‘j’accuse’ politico nei confronti dei vertici democrat.