Mentre dal Comune non arriva alcun chiarimento in merito alla misteriosa vicenda del doppio capitolato relativo alla gara di affidamento dello Stadio del Nuoto di Frosinone (LEGGI QUI) e dall’opposizione chiedono che venga annullato il bando (LEGGI QUI) , continuano ad emergere dettagli sulla vicenda che certo non rassicurano sulla ‘linearità’ delle operazioni che hanno portato all’assegnazione dell’importante struttura sportiva comunale alla società che gestisce anche la piscina del Polivalente. Di più: la querelle ieri è finita anche sul tavolo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. A presentare l’esposto è stata la società Frosinone Pallanuoto, che nelle scorse settimane, sentendosi lesa dalla nuova gestione, aveva deciso di ritirarsi da tutti i campionati.
Ma ripercorriamo la vicenda. All’ultimo question time, in Consiglio comunale, era emerso che il capitolato tecnico sulla base del quale la stazione unica appaltante dell’Amministrazione provinciale di Frosinone aveva predisposto il bando di gara, prevedeva l’onere della manutenzione straordinaria della struttura in capo al gestore. Secondo l’assessore ai Lavori Pubblici Retrosi e il dirigente del settore Caringi, invece, tali lavori sarebbero spettati al Comune, sulla base di un identico capitolato detenuto dagli uffici comunali che, su 32 pagine, differiva da quello pubblicato sul sito ‘tuttogare’ (il portale ufficiale utilizzato dalla Provincia per le gare d’appalto) per una sola parola. Proprio per questo, lo scorso 7 gennaio è stata pubblicata una determinazione dirigenziale con la quale l’ente di via del Plebiscito ha affidato i lavori di riparazione del tetto dello stabile, per un importo complessivo di quasi 40mila euro, ad una ditta di Frosinone.
Ma ora quell’atto ha ancora motivo di esistere? Come mai non è stato ancora annullato? Delle due l’una: o è giusto il capitolato pubblicato dalla Provincia (che prevede la manutenzione straordinaria in capo ai gestori) e dunque il Comune dovrebbe revocare l’affidamento dei lavori; oppure è giusto il capitolato in mano al Comune (che prevede la manutenzione straordinaria in capo all’ente) e dunque dovrebbe chiedere alla Provincia l’annullamento del bando e quindi l’estromissione del nuovo gestore che ha vinto la gara, per poi predisporre una nuova procedura con allegato il capitolato giusto. Abbastanza semplice, no? In entrambi i casi, però, si dovrà spiegare alla cittadinanza quest’assurda storia del doppio capitolato. Com’è possibile? Chi ha sbagliato? Non è stato favorito nessuno? Troppi dubbi aleggiano ancora su questa storia…
Nel frattempo, quindi, la Frosinone Pallanuoto ha deciso di affidare il compito di dissipare le ombre che attorniano questa vicenda all’Anticorruzione: tramite il proprio legale, che segue la vicenda, hanno presentato un esposto con il quale chiedono risposte concrete a diversi interrogativi.
In particolare: perché la Commissione giudicatrice è stata cambiata nei suoi componenti a ridosso delle aperture delle buste contenenti le offerte? E poi: perché non è stata considerata come ostativa la posizione di monopolio che ha di fatto assunto il nuovo soggetto gestore (già gestore dell’unico altro impianto natatorio, ovvero il Polivalente)? Di più: perché detto soggetto gestore ha potuto, unilateralmente e discrezionalmente, determinare in negativo il destino delle Associazioni del territorio, che fino a tale passaggio di consegne usufruivano di tale struttura? Il Comune di Frosinone, sebbene sollecitato ad intervenire sulle molteplici inosservanze del Capitolato di gestione, è rimasto ingiustificatamente inerte. Come mai? Infine: perché lo stesso Comune aveva inteso assumersi l’obbligo e l’onere di effettuare opere di manutenzione straordinaria, che invece era palesemente chiaro spettassero in via esclusiva al gestore.
Visto il silenzio assordante durato troppo tempo, ora non resterà che attendere il responso dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che al contrario degli enti territoriali non si esime mai dal fornire un celere e risolutivo riscontro.