Ormai era stato individuato, anche grazie alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza comunali, e si sentiva braccato, visti i controlli messi in atto dalle forze dell’ordine, che sono andate, nottetempo a cercarlo anche a casa sua. Per questo Mikea Zaka, 23enne albanese, ha deciso di costituirsi, raggiungendo la Questura insieme a suo legale di fiducia, l’avvocato Marco Maietta.
Un interrogatorio durato ore, durante il quale sono stati ricostruiti quei pochi minuti che hanno portato alla morte del suo connazionale, 27enne, attinto da un colpo di pistola mentre era seduto al tavolo dello Shake Bar di via Aldo Moro, in pieno centro a Frosinone.
Erano le 19.17 quando è arrivato l’allarme alle forze dell’ordine, che si sono precipitate sul posto insieme ai soccorritori del 118 e hanno chiuso la strada. In contemporanea sono partite le ricerche dei ragazzi fuggiti, ma già immortalati, anche durante la fuga a piedi, dalle telecamere cittadine.
Nove colpi di pisola esplosi, quattro feriti, uno morto e tre in ospedale, due dei quali, più grabi, all’Umbero Primo di Roma, mentre uno operato d’urgenza allo Spaziani di Frosinone: il colpo gli avrebbe perforato il femore.
Riunione d’urgenza questa mattina in Prefettura: un tavolo con il sindaco del capoluogo, che ha richiesto maggiori controlli, al quale hanno preso parte, oltre al Prefetto, anche il Procuratore capo della Repubblica di Frosinone e i comandanti delle forze dell’ordine. Si saprà nelle prossime ore quali saranno le misure che verranno adottate.
LE PAROLE DEL PROCURATORE CAPO: https://fb.watch/qJpQEzjYm3/
LE PAROLE DEL SINDACO: https://fb.watch/qJp-Kfsly0/
LE PAROLE DEL QUESTORE: https://fb.watch/qJvgOOIl9Q/