giovedì 23 Marzo 2023
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Omicidio Bricca – “Li vogliamo in galera”

I genitori di Thomas Bricca ricevuti dal procuratore chiedono che venga fatta giustizia. Guerriero: "Sto portando avanti le indagini per l'omicidio come se fosse mio figlio"

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Sono passati quaranta giorni dalla sera del 30 gennaio, quando il giovane Thomas Bricca fu ucciso in pieno centro storico con un colpo di pistola alla testa. Le indagini stanno andando avanti, ma al momento non sembra ancora vicina la svolta. Una svolta che stanno attendendo i genitori di Thomas che ieri mattina sono stati ricevuti dal Procuratore Capo di Frosinone Antonio Guerriero. Alla fine dell’incontro a parlare è stato Paolo Bricca: «Tutta Italia sa chi sono gli assassini di mio figlio ma per farli marcire in carcere servono prove schiaccianti. Ed io ho fiducia nella magistratura, anche se non so come fanno a dormire la notte». Affranta dal dolore, sostenuta dall’avvocato Marilena Colagiacomo, le uniche parole di mamma Federica  sono state: “Voglio vedere queste persone in galera. Solo dopo, forse, potrò provare un pò di pace. Si devono vergognare».


Parole durissime, dettate dal dolore immenso per la morte di un figlio. Parole che sono lo specchio del pensiero di una comunità ferita che attende che il caso venga risolto e che venga dato finalmente un nome a coloro che hanno ucciso Thomas. Questa è l’unica cosa che conta, anche perchè in questo modo all’atrocità dell’uccisione di un 19enne, si sta aggiungendo l’ulteriore  bestialità di una morte impunita.

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Nel frattempo le indagini stanno andando avanti. Ancora non sono stati trovati l’arma e lo scooter utilizzati per l’agguato mortale, ma nei giorni scorsi c’è stata l’ufficialità dell’iscrizione nel registro degli indagati di un secondo nome dopo quello di Mattia Toson. Si tratta del nonno del giovane, al quale gli inquirenti contestano il reato di false informazioni al pubblico ministero. Secondo le informazioni che trapelano, infatti, nella casa dell’uomo sarebbe stato manomesso il sistema di videosorveglianza e non si troverebbe la scheda di memoria che potrebbe contenere alcune immagini utili per verificare l’attendibilità o meno delle dichiarazioni rilasciate da Mattia Toson. Sempre nell’ottica di verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate da Toson, è stato fissato per il prossimo 13 marzo un accertamento tecnico sul telefonino del giovane indagato per concorso in omicidio. L’obiettivo è quello di verificare da chat, telefonate, celle agganciate, se l’alibi della partecipazione ad una festa in un agriturismo  della zona, possa o meno essere compatibile con quanto avvenuto nel centro di Alatri intorno alle ore 20 dello scorso 30 gennaio. Insomma, si sta cercando di ottenere nuovi elementi da quel poco di cui si è in possesso.

Car. Cap.

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