venerdì 29 Marzo 2024
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La cosa scomoda del Personal Branding

Tutti abbiamo il potenziale per sviluppare un brand solido e apprezzato

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Specie ad inizio d’anno, siamo pieni di buone intenzioni.

Dobbiamo fare attenzione, però, sul fatto che i buoni propositi sono facili da formulare, ma la loro realizzazione richiede sforzo ed impegno. Infatti, un conto è aspirare a qualcosa, altro conto è impegnarsi a realizzarla.

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Occupandomi da anni di Personal Branding per i clienti, posso assicurarvi che la sua efficacia va oltre la semplice ricerca di un lavoro, di clienti o opportunità.

Il Personal Branding è il processo di costruzione e promozione della propria immagine professionale.

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Se inizierete a considerarlo come un’abitudine da praticare, il Personal Branding diventerà il “fattore più” nella promozione di voi stessi, nel successo professionale e nella soddisfazione personale. È una pratica che aiuta non solo a trovare clienti, lavori e opportunità, ma consente anche di attrarre quel tipo di clienti o quel genere di progetto o lavoro che ti rendono felice e soddisfatt@.

 Il Personal Branding vi sarà utile in queste circostanze:

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  • ricerca di nuova occupazione, se intendi attrarre le opportunità giuste per trasmettere la tua promessa di valore, cioè, i vantaggi che le persone si aspettano relazionandosi con te;
  • selezionare i clienti più aderenti alla tua attività di vendita;
  • valorizzazione dell’attuale incarico, ottenendo maggior influenza, trasmettere più fiducia, raggiungendo una promozione o, più semplicemente, attirando migliori progetti;
  • sei un manager che intende consolidare l’immagine professionale e la leadership tra i colleghi e partner;
  • sei a capo di un’azienda o di un team e vuoi consolidare la percezione della tua organizzazione.

Abbiamo parlato dell’importanza di definire il tuo personal Brand nello scorso articolo  ma è difficile esprimersi ed iniziare ad accrescere il tuo brand senza aver chiarito i tuoi punti di forza, le tue criticità e, soprattutto, i tuoi obiettivi.

Oggi, probabilmente, risulterò antipatico per questo post. Non voglio scoraggiarvi, ma trovo corretto raccontare a chi si interessa di Personal Branding che c’è un aspetto scomodo da affrontare se si intende lavorare sul brand personale.

Per dirla senza giri di parole, il momento più scomodo che dovrai affrontare all’inizio di questo processo è l’autoanalisi, ovvero la comprensione profonda di sé stessi, del proprio valore professionale e di dove vuoi andare.

Luigi Centenaro, in una sua nota frase, afferma che:

“Nelle nostre carriere l’obiettivo è proprio quello di avere un obiettivo chiaro, appagante e perseguibile!”

L’autoanalisi è il momento importante per costruire il proprio Personal Branding, ma può essere difficile per molte persone. Fare un’autoanalisi significa essere onesti con sé stessi, guardare dentro di sé e chiedersi: “Chi sono veramente? Quali sono i miei punti di forza? Quali sono le mie debolezze? Quali sono i miei principi non negoziabili? Cosa posso offrire di unico nel mio campo? Quali sono i miei obiettivi professionali a lungo termine?”

Rispondere a queste domande ti aiuterà a capire come ti vedi e come gli altri ti vedono. Ciò significa essere consapevoli di come ti presenti sui social media, come ti vesti per un colloquio di lavoro e come ti comporti in una riunione. Tutti aspetti che contribuiscono a creare la tua reputazione professionale.

Guardare dentro di sé può essere difficile e può portare a sentimenti di insicurezza e incertezza. Può ingenerare il timore di scoprire di non essere all’altezza delle aspettative o cose su sé stessi che preferiamo non ammettere.

Oltre a questi sentimenti personali, ci sono anche ostacoli esterni all’autoanalisi. Infatti, la società ci incoraggia spesso a mostrare solo il nostro lato migliore sui social media e nella vita professionale, quindi può essere difficile guardare oltre questa immagine e vedere la verità su sé stessi.

Se, con lucidità ed onestà, supererai questa difficoltà iniziale, l’autoanalisi ti consentirà di fare un passo cruciale per costruire il tuo personal branding. Senza una comprensione profonda di sé stessi, dei traguardi prefissati e del proprio valore professionale, sarà difficile creare un’immagine coerente e positiva di sé stessi e distinguersi dagli altri professionisti nel proprio campo.

Per superare questa fase, è utile prendersi il tempo per riflettere su sé stessi e lavorare con un mentore o un amico che ti possa aiutare ad identificare i tuoi punti di forza e debolezza.

Guardarsi dentro ti consentirà di individuare la tua promessa di valore caratterizzante, che ti distingue dagli altri professionisti nel tuo campo.

La promessa di valore caratterizzante è il tuo superpotere, ciò che ti distingue.

Prova a prenderti del tempo e scrivere su un foglio la tua promessa di valore, una dichiarazione unica che descrive come sei unico e come puoi aiutare gli altri. Deve essere breve, memorabile e facilmente comprensibile. La tua promessa di valore caratterizzante dovrebbe rispondere alla domanda: “Perché dovrei scegliere te rispetto ad altri professionisti nel tuo campo?”

Infine, coltiva i tuoi comportamenti quotidiani e il tuo agire in coerenza con il tuo brand personale. Ciò che si fa è importante quanto ciò che si dice!

Per oggi, abbiamo finito con le cose scomode.

Se hai domande o curiosità, scrivimi nei commenti o a dambrosio.miki@gmail.com: farò del mio meglio per risponderti presto.

Alla prossima!

Michele D’Ambrosio

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Michele D'Ambrosio
Michele D'Ambrosio
Laureato in Economia e Giurisprudenza, Michele D’Ambrosio è consulente di direzione e di comunicazione aziendale e per TuNews24.it cura la rubrica settimanale “Marketing, Branding, Comunicazione”. Già dirigente di società in Italia e all’estero, cura per aziende e professionisti la definizione dello stile di Comunicazione e il posizionamento del Brand. Il suo focus è risolvere le esigenze di visibilità di chi intende entrare in connessione con il proprio pubblico con una narrazione di sé originale e distintiva. “Il Brand non è una tattica, è la costruzione di un rapporto di fiducia con la tua audience. Il racconto delle tue unicità ti condurranno al tuo pubblico” (Michele D’Ambrosio)
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