Di servizi però nemmeno l’ombra e solo un ambulante a tentare la vendita senza fare affari. Molti gli escursionisti che sono saliti su Pizzo d’Eta e su Monte Passeggio ancora con qualche testimonianza di neve invernale
Non molti i gitanti a Prato di Campoli, il primo di maggio.Almeno sino all’ora di pranzo. Di foto come sempre ne abbiamo scattate ma una potremmo definirla la ‘foto del giorno ’. Un gruppo di famiglie non italiane hanno approntato un barbecue naturale con materiale del posto e non artefatto. Per spiedi due grossi bastoni che infilzavano agnello e capretto interi ben puliti dopo essere stato scorticati e senza le ‘coratelle’, cucinate a parte. Le donne avevano il compito di ‘condire’ l’arrosto mentre gli uomini attendevano nel curare bene la brace oltre a fare arrosto peperoni. Siamo stati invitati anche noi da quegli improvvisati amici arrivati in Italia. Per farli contenti un pezzetto di bruschetta con olio extravergine, un buon pecorino ed un paio di forchettate di coratella. Non è mancata la pentola di coccio che riscaldava i legumi (fagioli) cotti però a casa. Un modo originale come quando noi facevamo negli anni passati oppure ricordandoci qualche scena del vecchio west.
Questa è la vera essenza naturale di Prato di Campoli che il gruppo di nuovi amici ci ha insegnato a tenere pulito per le buste che avevano messo bene in vista penzoloni da un paio di rami del vicino albero per non lasciare i resti sparpagliati e quindi sporcare il pianoro. Che sia di esempio agli scellerati e vandali che invece lo rovinano. Al ritorno abbiamo immortalato anche il lavoro della cooperativa che gestisce la piana circondata da faggete e monti mentre il sole diventava abbastanza raggiante, mentre in mattinata due macchine della Polizia Provinciale insieme ad una della Polizia Locale invitavano alla prudenza. Forse anche gli agenti sono rimasti un po’ delusi dalla poca presenza di gente. Verranno, siamo sicuri, i tempi che sarà difficile trovare un parcheggio.