Tra la guerra in Ucraina, la crisi energetica, i costi che aumentano e l’imminente sciopero della logistica, in Ciociaria, come probabilmente in altre parti d’Italia, da ieri è scoppiata la psicosi ed è iniziata una vera e propria corsa all’accaparramento, con scaffali svuotati dal nord al sud della provincia.
Gli acquirenti hanno preso di mira in particolar modo acqua, olio, pasta, farine e cibi in scatola di vario tipo. Inutili le spiegazioni dei commessi, che anche ieri hanno cercato di far capire agli acquirenti che ad oggi non c’è alcuna emergenza di approvvigionamento della merce per i supermercati: la gente non ne ha voluto sapere, continuando i propri acquisti in maniera compulsiva e affannata.
Una paura che si denota anche dalla quantità di pezzi di ogni prodotto che gli avventori acquistano, traducendosi in carrelli strapieni, folla alle casse e scaffali ormai vuoti. Tanto che alcune attività avrebbero iniziato a pensare di mettere dei limiti nel numero di acquisto dei prodotti, per permettere a tutti i clienti di fare spesa senza problemi.










Le immagini di uno dei negozi ‘razziati’, questo tra Frosinone e Alatri, appartenente ad una nota catena di supermercati
Insomma, una situazione di paura e preoccupazione che non accenna a diminuire, anzi pare che cresca ogni giorno di più un po’ in tutta Italia, dove oltre alle bollette che continuano a salire (così come il costo del carburante) stanno iniziano i primi licenziamenti e le prime chiusure da parte di aziende che non ce la fanno più a reggere un peso troppo lungo, iniziato già due anni fa con la pandemia di covid.


