In questo periodo emergenziale, denotato dal conflitto in Ucraina, il Comune di Alvito ha avviato diversi contatti diretti con più soggetti coinvolti per gestire al meglio l’emergenza umanitaria.
Il sindaco Martini ha chiesto di poter approfondire gli argomenti affrontati in un incontro con il Prefetto di Frosinone entro questa settimana. Il percorso non è affatto facile, poiché non sono ancora chiare le modalità e gli aiuti messi in campo per sostenere l’accoglienza diretta del popolo ucraino.
Nel frattempo, nella mattinata di sabato 5 marzo, presso la sede municipale di Alvito, si è svolto un incontro tra l’Amministrazione Comunale ed una delegazione della comunità ucraina-alvitana. In questa occasione c’è stato modo di ascoltare un racconto diretto di quanto sta accadendo nel cuore dell’Europa.
Il commento del sindaco Luciana Martini
«Abbiamo incontrato Mariia, Maryana ed il piccolo Pavel – dice il sindaco di Alvito, Luciana Martini – da anni ormai ad Alvito ed integrati con la nostra comunità. Grazie a questo incontro siamo riusciti a trovare un canale diretto per poter sostenere in maniera sicura gli aiuti umanitari raccolti. Abbiamo espresso la nostra disponibilità per affrontare le diverse esigenze della comunità ucraina, raccogliendo anche la loro disponibilità a porsi come mediatori culturali per la futura accoglienza. Abbiamo ascoltato il drammatico racconto di donne e bambini alla frontiera in attesa di un canale utile per raggiungere l’Italia. Oltre a disporre e mettere a disposizione fin da subito gli alloggi utili, cercheremo nei prossimi giorni di avere risposte circa le misure concrete messe in campo dagli organi governativi al fine di poter disporre misure di accoglienza concreta verso il popolo ucraino».
Alla fine dell’incontro è stata posta sul palazzo municipale, con Mariia, Maryana ed il piccolo Pavel, una bandiera della pace (cucita per noi da una sarta della città), come simbolo di vicinanza e solidarietà di tutta la Città di Alvito al popolo ucraino ed in generale a tutti i popoli del mondo che soffrono quotidianamente le angherie delle guerre.
