martedì 14 Maggio 2024
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Sanremo, Cenerentola trans e ipocrisia. Verso una possibile integrazione

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Il Festival di Sanremo è un fenomeno mediatico, catalizzatore di interessi, inasprito da polemiche e critiche varie. In quella settimana sembra che tutto venga messo in sordina a favore di scambi di opinioni e divergenze su quello che accade all’interno del Festival: specialmente nei social network c’è grande movimento.

La comicità di Zalone oltre i moralismi e i timori reverenziali

Sono diversi gli argomenti trattati e i personaggi che hanno sollevato, anche quest’anno, considerazioni divisive tra i telespettatori. Essendo questa una rubrica di psicologia focalizziamo il nostro interesse sulle polemiche che l’esibizione di Checco Zalone ha sollevato a proposito del movimento LGBTQ. Cercherò di dare una lettura della sua performance scevra da moralismi o timori reverenziali. 

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Il comico ha rivisitato la favola di Cenerentola collocando come protagonista un trans di origini brasiliane, di cui il principe si innamora. Il re, spinto da un pregiudizio omofobico, accusa il principe di essere un pervertito, ma il trans riconosce il re: è un suo cliente affezionato.

Checco Zalone è un comico, ogni sua esibizione è caratterizzata da satira ed ironia, rivolte ad una pluralità di categorie sociali, condizioni e identità. Basta guardare uno dei suoi ultimi lavori, il singolo “La Vacinada”, per constatare quanto, per sostenere la vaccinazione anticovid, prenda in giro per l’aspetto fisico e gli acciacchi dell’età, l’attrice Helen Mirren, peraltro bellissima.

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La nostra società non è ancora inclusiva e purtroppo il concetto di integrazione è lontano nella maggior parte dei contesti. L’omotransfobia è un grande problema, come lo sono il sessismo, il maschilismo, la non accettazione della diversità da handicap fisici a disturbi mentali, la non accettazione dei limiti fisici e psichici dell’età. 

Questo è un dato di fatto che Checco Zalone amplifica, con una satira che si muove all’interno di stereotipi esasperandoli in un’ottica iperrealista, per rilevarne l’aspetto grottesco e sorpassato. I comici sono sgrammaticati, sopra le righe, a tratti anche volgari, lontani dal politicamente corretto. Il loro lavoro di critica affilata, dal sarcasmo alla caricatura, impone una rivisitazione ed una revisione di credenze e sentimenti consolidati e cristallizzati nel comune sentire.

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Normalizzare la diversità: un dovere di tutti

Checco Zalone si pone come rappresentante esagerato ed esasperato di criteri discriminatori, e utilizzando l’ironia mette in luce le ipocrisie della società e finisce per promuovere una riflessione e una prospettiva di integrazione. La stessa Drusilla Foer, alter ego di Gianluca Gori, ospite del Festival di Sanremo, ha dichiarato che Zalone, sollevando un dibattito su temi incandescenti, ha costruito un momento di valore con la sua arte, un gesto di civiltà che muove acque stagnanti. 

Dobbiamo fare attenzione a cogliere quello che nella comunicazione è realmente volgare e svilente, che canalizza e amplifica l’odio su obiettivi facilmente attaccabili, riflettere su pseudo verità spesso consolidate in pregiudizi.

Dovremmo estrarre i significati profondi della comicità, continuando però a divertirci, riducendo la confusione su situazioni difficili da affrontare e che possono essere vissute drammaticamente da soggetti vulnerabili.

Bisogna normalizzare in un’ottica funzionale la diversità: integrare la diversità mantenendola e rispettandola è il vero problema. Con una reale integrazione, la satira del comico citato non creerebbe tante polemiche e sposterebbe i suoi obiettivi. È perciò importante accogliere la comicità evitando valutazioni rigide e distanti, non prendere tutto troppo sul serio, e riflettere sui suggerimenti che ne vengono.

Tutti siamo potenzialmente attaccabili per qualche motivo; è importante perciò accogliersi ed accettarsi per quello che si è, concentrati sui propri criteri, piuttosto che sui (pre)giudizi altrui, che mai si potranno evitare. Per arricchire i nostri strumenti di riflessione su alcuni aspetti della transessualità e dell’identità, consiglio di vedere il film “Girl” di Lukas Dhont ispirato ad una storia vera, e la serie Euphoria di Sam Levinson

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Ilaria Del Greco
Ilaria Del Greco
Psicologa clinica, giuridica e sessuologa, la dottoressa Ilaria Del Greco su TuNews24.it cura la rubrica settimanale “Le vie della mente". Si occupa di promozione del benessere e sostegno della salute psicologica di adulti, adolescenti, bambini e coppie. Ha svolto ricerche su sessualità, adolescenza, disturbi dello spettro autistico, disturbo ossessivo-compulsivo. È stata membro della Consulta Giovani degli Psicologi del Lazio. Svolge il suo lavoro a Roma, Frosinone e Alatri, ma anche online.
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