Come previsto Vicano si presenta a sindaco anche senza centrosinistra
di Dario Facci
Ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, Mauro Vicano figura apicale della Asl frusinate, ha tenuto una conferenza stampa al Caffè Minotti di Frosinone. Ci aspettavamo che presentasse la sua candidatura a sindaco e così è stato. Vicano ha descritto alcuni punti del programma elettorale che intende portare avanti e che in un futuro imminente renderà consultabile. Si è presentato solo, semplicemente con due simboli di liste civiche dietro le spalle e nessuno degli alleati che sin qui gli sono stati attribuiti. Specialmente quelli provenienti dal centrodestra di Ottaviani, cioè il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli, Carmine Tucci, Carlo Gagliardi. Ha detto, il candidato, di portare avanti un dialogo con queste realtà come pure con Luigi Vacana. Sin qui nessuna novità. Sin qui tutto quel che ci si poteva attendere. L’apertura dolorosa del capitolo centrosinistra però ha assunto a tratti dei toni surreali. Come è stato facilmente presumibile l’autocandidatura di Vicano è il frutto del fallimento di qualsiasi tentativo di far passare il suo progetto civico e trasversale tra gli schieramenti in un’ottica di coalizione di centrosinistra. Al punto che, pare, sembra, si dice (lo apprendo da stampa in genere molto bene informata) siano stati espressi da quasi tutte le forze presenti al tavolo condotto dal Pd e prima ancora in quello dei socialisti e ArtUno chiari veti alla candidatura dello stesso Vicano. Inoltre anche importanti rappresentanti del Pd frusinate, riuniti dal leader dei democrat Francesco De Angelis a cena presso la sua abitazione nel centro storico del capoluogo, si sarebbero espressi con un chiaro diniego alla possibilità di sostenere Vicano e il suo progetto alla guida della città. In sintesi neanche il Pd avrebbe accettato di buon grado il percorso che lo stesso De Angelis, almeno in un primo tempo, aveva ipotizzato. Una circostanza questa che, come ho già espresso in altri articoli, non mi sorprende. Il progetto civico di cui sopra, infarcito di transfughi del centrodestra di Ottaviani, non poteva avere accoglimento in alcun modo in una coalizione progressista e in un centrosinistra che ha l’esigenza di ricostituirsi dopo due consiliature passate a combattere proprio quegli esponenti (tra gli altri della maggioranza, ovviamente). Ebbene Vicano nel corso della conferenza stampa ha chiesto che si celebrino le primarie del centrosinistra al fine di potervi partecipare! Insomma quella consultazione che i tavoli di centrosinistra tentavano di bypassare proprio per evitare di cimentarsi con il progetto Vicano che a tutte le riunioni si era palesato come un convitato di pietra; proprio la situazione che ha incancrenito il centrosinistra in una inconcludente serie di verbose riunioni ma che ha tenuto al palo anche il progetto civico dello stesso Vicano ora sarebbe, dallo stesso, invocata di nuovo? Non c’è che dire, sfugge alla mia capacità di comprendere e, credo, non solo alla mia. Insomma è evidente, allo stato dei fatti, che Vicano se ne infischia di tutte le situazioni di cui sopra. Se ne infischia del fatto che i tavoli del centrosinistra non promuovano il suo progetto civico e dichiara (come ritengo lecito) di andare avanti comunque da solo. Se ne infischia però anche dell’espressa volontà di quelle componenti politiche che non hanno intenzione di cimentarsi con la logica del suo progetto, cioè il trasversalismo, appunto, e tutto quello che rappresenta. Un gigantesco infischio che mi appare soprattutto autolesionista.
