Diffamava stimati professionisti per canalizzare i pazienti nella palestra dove deteneva quote intestate alla madre. Sotto processo è finito un ortopedico di Frosinone che dovrà rispondere dei reati di diffamazione e minacce.
“La rovineranno a vita in quello studio”, “quello non ha la laurea, è pericolosissimo andare lì”, “ora le dico io dove deve andare…”, “sono ladri, sporchi e delinquenti”. E ancora: “disdica subito se vuole continuare a camminare e vada solo dove le indico io”. Sarebbero solo alcune delle frasi finite al centro di una vicenda giudiziaria che ora lo vede coinvolto. Sempre stando all’accusa, tali affermazioni venivano proferite mentre il paziente veniva visitato in ospedale o presso il proprio studio privato.
Coloro che intendevano farsi trattare da fisioterapisti ed osteopati scelti grazie a passaparola con altri pazienti conosciuti, sarebbero stati letteralmente terrorizzati fino ad essere fortemente condizionati nella libera scelta. E, successivamente alla campagna diffamatoria, veniva puntualmente consigliata la stessa palestra di Frosinone. In visura alla Camera di Commercio sono risultati come proprietari di tale palestra, tra gli altri, numerose donne, tutte madri o mogli di medici del capoluogo, tra cui quella dell’ortopedico finito alla sbarra.
Questo modus operandi, sempre secondo le accuse, avrebbe tagliato di netto le gambe al talento ed alla meritocrazia che dovrebbero regnare sovrane in un settore nobile come quello medico-sanitario. Tale perpetrata scorrettezza avrebbe così permesso di ottenere un enorme business. Le cose, però, non sono andate secondo i piani, poiché il senso civico ha portato qualcuno a sporgere denuncia. E, sempre all’epoca dei fatti, anche il presidente dell’Ordine dei Medici ammonì verbalmente l’ortopedico.
La vicenda verrà dibattuta davanti ai giudici del Tribunale di Frosinone il prossimo 26 aprile. A curare gli interessi della parte offesa l’avvocato Tony Ceccarelli, mentre l’imputato è difeso da Natalino Guerrucci.