di Egidio Cerelli
Un gruppo di docenti precari della nostra provincia, erano i più in alto in questa graduatoria sono rimasti buggerati perché superati e ‘castigati’ dei docenti senza titolo. Se questo è il rinnovamento della scuola e degli insegnanti precari, allora vuol dire che anche il Covid ha colpito l’iter burocratico premiando una meritocrazia che è stata maltrattata ancora una volta. Tutto a discapito dei docenti precari. Ma vediamo che cosa hanno scritto in un comunicato che ci hanno inviato oggi e che noi pubblichiamo.
“Grandi novità in vista per i docenti precari a partire dall’anno scolastico 2020/2021: “finalmente prevarrà la meritocrazia”. Questo è quello che il Ministero dell’Istruzione aveva promesso a luglio, introducendo la nuova procedura per l’aggiornamento delle graduatorie dei docenti. C’è stato invece un disastro totale, soprattutto per coloro che occupano le posizioni più alte di tali “classifiche”. La situazione più disastrosa si è verificata per i docenti precari specializzati sul Sostegno: vale a dire per coloro che, con molti sacrifici, negli anni passati, hanno affrontato selezioni ed esami, hanno frequentato corsi universitari e tirocini, hanno pagato sostanziose rette universitarie (sempre lavorando a scuola ovviamente) per acquisire un prezioso titolo. Docenti che, oggi, si sono visti privati del loro diritto di priorità, a vantaggio dei docenti senza titolo”.
La breve storia delle convocazioni
“La prima convocazione per l’assegnazione delle cattedre da parte dell’Ambito Territoriale di Frosinone (ex Provveditorato) viene fissata il 15/09/2020 per i primi 50 aspiranti della prima fascia. Le cattedre disponibili sono 24, distribuite per lo più nei comuni di Alatri, Fiuggi e Anagni; non vi sono cattedre nel sud della provincia (solo “uno spezzone” di 9 ore a Cassino) né nei maggiori centri abitati (Frosinone e Sora). I 18 aspiranti presenti quel giorno sono per lo più del Cassinate e del Sorano. E sono costretti a scegliere, pena finire in fondo alla graduatoria per un anno, tra le sedi disponibili. C’è sconforto, ma si sa: i sacrifici vanno fatti”.
Qualche giorno dopo
A distanza di 6 giorni lavorativi l’ATP di Frosinone pubblica una disponibilità di 65 cattedre intere e 4 spezzoni, distribuite in maniera omogenea su tutta la Provincia. Tali cattedre erano notea molti: sono le famose cattedre in deroga, che gli istituti scolastici richiedono a giugno all’ATP. L’ATP richiede autorizzazione all’USR Lazio (ad agosto), USR Lazio approva. Proprio quest’anno però qualcosa non funziona. C’è chi dice che ci siano stati “ritardi tecnici” da parte dell’USR Lazio, chi invece afferma: “E’ sempre stato cosi, fatevelo raccontare di chi ha vissuto il calvario dell’immissione in ruolo”.
Fatto sta che, gli aspiranti più alti in graduatoria assistono interdetti alla sfilata dei colleghi (presenti nelle posizioni più basse della graduatoria o senza titolo di specializzazione) che via via si accingono a scegliere tra un elenco di sedi più vasto e meglio distribuito nei comuni della provincia. E interdetti restano anche quei docenti, che in ottemperanza alla L.104, si erano dovuti presentare alla prima convocazione, affinché fosse garantita loro l’assunzione, possibilmente in una sede vicina al loro comune di residenza”.
Da qui quella che si può definire ingiustizia
Si realizza l’ennesima profonda ingiustizia, che, questa volta, si sarebbe potuta evitare con poco. Se la procedura si fosse svolta PER TUTTI, A DISTANZA DI UNA SETTIMANA da quel 15 settembre, con tutte le disponibilità di cattedre della provincia, tutti i docenti aspiranti (specializzati e non) avrebbero potuto comunque lavorare; ma si sarebbe garantito il diritto di priorità di graduatoria e, per una volta, la meritocrazia avrebbe trionfato”.