La Provincia di Frosinone al lavoro per la revisione e l’aggiornamento del Piano Territoriale Provinciale Generale.
Si tratta di un passaggio estremamente importante per uno strumento che non veniva modificato da un decennio, le cui finalità sono volte alla tutela e promozione dei caratteri e dei valori del territorio provinciale, indirizzandone i processi di trasformazione e di sviluppo secondo quattro ordini di obiettivi strategici: valorizzazione dell’ambiente con requisiti di larga fruibilità sociale per uno sviluppo sostenibile; riordino e qualificazione delle costruzioni insediative provinciali; modernizzazione e sviluppo dei sistemi funzionali provinciali e locali ed efficienza del sistema di mobilità e del trasporto pubblico.
Pompeo: “Da presidente dell’Upi Lazio il mio impegno anche per le altre Province”
Particolarmente soddisfatto il presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo, che sottolinea come “la revisione del Ptpg sia un’occasione strategica con la quale definire, indirizzare e governare lo sviluppo del nostro territorio per un rilancio economico, sociale e di tutela ambientale. La Provincia di Frosinone, peraltro, è la prima ad attivare un processo di aggiornamento e il mio auspicio, oltre che il mio impegno anche in qualità di presidente dell’Upi Lazio, è che questo possa fungere da apripista per le altre Province del Lazio. Del resto, proprio la legge n.56/2014 (c.d. Legge Delrio), tenuto conto della mancata riforma costituzionale e delle disposizioni adottate dalla legislazione sulla crisi economica, ha previsto, al comma 85 dell’articolo 1, che le Province, quali Enti con funzioni di area vasta, esercitino tra le funzioni fondamentali quella della pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché di tutela e valorizzazione dell’ambiente. Ecco perché – continua Pompeo – tutti gli enti preposti dovranno essere direttamente coinvolti in quest’opera di revisione e anche i rappresentanti della politica saranno chiamati a interpretare un ruolo importante, affinché si inauguri un nuovo modello di pianificazione che superi la rigidità e le sovrapposizioni di contenuti e regole tradizionali e favorisca, invece, la semplificazione, la flessibilità, il dialogo e la compartecipazione di tutte le istituzioni. Solo così – conclude il presidente – potranno essere valorizzate al meglio le qualità ambientali, fisiche e culturali del nostro territorio”.