Lo spazio verde adiacente la chiesa del Sacro Cuore prenderà il nome di “Giardino Norma Cossetto e Martiri istriani”. La cerimonia di intitolazione presieduta dal sindaco Riccardo Mastrangeli, si terrà venerdì 10 febbraio, alle ore 17.
La cerimonia del Giorno del ricordo
La procedura era stata avviata nella scorsa consiliatura, al fine di intitolare un luogo della città alla studentessa italiana, istriana di un villaggio nel comune di Visignano, uccisa nei pressi della foiba di Villa Surani.
L’intitolazione del Giardino celebrerà anche la memoria dei Martiri istriani: in piazza Fiume e nelle zone circostanti, infatti, risiedono numerosi cittadini che hanno vissuto in maniera diretta e indiretta la tragedia delle Foibe e dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati, eventi commemorati in occasione del Giorno del Ricordo, il 10 febbraio.
Norma Cossetto e i Martiri delle Foibe
Norma Cossetto è stata insignita, nel 2005, della Medaglia d’oro al merito civile alla memoria dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”, si legge nella motivazione.
Le dichiarazioni del sindaco Riccardo Mastrangeli
«Dal 2004 si celebra la memoria delle vittime delle Foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale, riconoscendo il 10 febbraio quale Giorno del ricordo – ha dichiarato il sindaco Riccardo Mastrangeli – Solo mezzo secolo dopo l’accadimento, queste atrocità iniziarono a uscire dal buio e ad affacciarsi nei libri di testo e nelle commemorazioni ufficiali. L’Amministrazione comunale reputa doverosa la condivisione della memoria storica del sacrificio di tanti innocenti, affinché sia tramandata alle giovani generazioni. Le sofferenze e il dolore inflitti nel corso della tragedia immane costituita dalle Foibe e dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, devono continuare a essere un monito per tutti noi, perché si affermino, sempre, i valori della pace, della solidarietà, della partecipazione democratica, contro ogni forma di violenza, di pregiudizio e di prevaricazione».