Ennio Morricone, senza dubbio il più grande musicista del ‘900 ha origini ciociare e precisamente di Arpino. La città di Cicerone, così antica che le sue origini si perdono nella notte dei tempi, anni fa conferì al maestro Morricone la cittadinanza onoraria. Ricordiamo anche un bellissimo concerto al Conservatorio “L.Refice” di Frosinone.

Inoltre un altro memorabile concerto ci fu 2004 a Monte San Giovanni Campano, quando si è esibito nella Piazza “Guglielmo Marconi”.
Ennio Morricone
Si sa che in Italia il campanilismo è fortissimo e nel caso di Arpino, lo è ancora di più; essendo il paese diviso in contrade, le stesse che si sfidano in uno storico Gonfalone. Al riguardo, la famiglia di Morricone apparteneva al quartiere “Colle”. Si tratta di una contrada bellissima e la vediamo Giunti al termine di Via Spaccamela. A destra c’è intatto un antico lavatoio pubblico. A sinistra si nota la Fontana di Capo di Bove, incastonata nel secentesco muro di cinta del Monastero di Clausura delle Benedettine di S. Andrea. Poco più oltre si apre la Piazza di S. Andrea; detta familiarmente “la chiastra” poiché, fino al XV secolo, costituiva il chiostro del Monastero, alla struttura del quale apparteneva anche la chiesa. Sulla piazza, a sinistra, notiamo appunto l’ingresso al Monastero. Insomma, ogni angolo meraviglioso è ricco di storia. Non stupisce che il maestro ne andasse tanto orgoglioso.
Se telefonando
Dopotutto Morricone più volte ha ricordato le sue origini ciociare, e sovente è stato in visita in Ciociaria. Solo qualche anno fa, Morricone, ospite del conservatorio Licinio Refice, si commosse pensando ai giovani studenti e anche soprattutto alle difficoltà che avrebbero potuto incontrare nella professione. Tuttavia, Morricone anche se originario d’Arpino in provincia di Frosinone, nasce a Roma. Figlio di Mario Morricone e Libera Ridolfi, studia musica al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in tromba, strumentazione per banda, e composizione. In seguito completa la sua formazione in musica corale e direzione di coro. Non ha dovuto bussare a molte porte per lavorare, troppo grande era il suo talento e comincia subito a suonare come trombettista in varie orchestre romane. Pur arrivando da una formazione classica e tradizionale, Morricone entra in contatto con tutti i generi musicali.
Ennio
Dagli inizi degli anni cinquanta, sbattendo la porta alla RAI che per chiunque sarebbe stata una panacea, decide di essere “libero”. Sapeva il fatto suo e il tempo gli ha dato ragione. Scrive musiche per film, spot, arrangia canzoni che rende immortali e tutti lo rispettano, perché in quell’uomo c’è qualcosa che sfugge, ma che è incredibile. Lavora come arrangiatore di musica leggera per orchestre e per la casa discografica RCA e non incontra ostacoli, se non lo snobismo degli ex colleghi e insegnanti colti, che non lo sostengono mai. Lui però continua e arrangia brani di artisti italiani, che diventeranno quasi tutti grandi successi. Come dicevamo, riesce a farsi assumere in RAI, ma dura un giorno, e va via sbattendo la porta. Dopotutto è consapevole del suo talento, sa che certamente non morirà di fame con quel diploma che ha in tasca e i risultati li ha già incorniciati.
Sergio Leone ed Ennio Morricone
Il problema in Rai era che Ennio Morricone non avrebbe potuto fare carriera; già ragionava in modo internazionale. Inoltre, le musiche da lui composte, poiché dipendente dell’ente radiotelevisivo pubblico, non sarebbero state trasmesse e non ci sta. Inizia una carriera come un rullo e Morricone lavora con tutti i grandi del momento, lui che dà del tu a Mina, Paul Anka e anche Chet Baker. Nel 1962 arrangia la famosa “Pinne fucile ed occhiali e Guarda come dondolo”, poi Abbronzatissima e O mio Signore, e Hully gully in 10/Sul cucuzzolo. E nel 1963 arrangia Sapore di sale di Gino Paoli. L’unione artistica che più di qualunque altra lo esalta sarà con il regista Sergio Leone. Forse è un segno del destino poiché i due erano stati compagni di classe alle elementari. Nel 1964 si rimettono allo stesso “banco” e fanno la storia del cinema.
C’era una volta in America
Quell’unione segnerà la carriera di Morricone, con fama, e successo forse senza precedenti per due italiani nel Cinema. Il loro sistema era facile. Prima nasceva la musica e sulla musica in qualche modo s’incollava perfettamente su quelle note. Insomma le note dicevano quello che le battute non potevano. La collaborazione tra i due geni dell’arte italiana è durata quindi fino all’ultimo film di Leone, il gangster-movie C’era una volta in America. Ma il maestro continua a spaziare, poiché nel 1966 fa il “botto” quando arrangia “Se telefonando”, che è considerata la canzone italiana più bella di sempre; riuscendo a fare il giro del mondo tradotta in molte lingue. Sarà interessante e produttiva anche la collaborazione con Bernardo Bertolucci. Le colonne sonore sono centinaia, circa cinquecento; ma tra le più famose c’è per un pugno di dollari, seguendo con una serie di spaghetti-western.
Per un pugno di dollari
Indimenticabili restano Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo, C’era una volta il West e Giù la testa. Morricone componeva prima la musica e sulla partitura, Leone scriveva il film. Nondimeno, il compositore, si è cimentato praticamente con tutti i generi cinematografici, dalla fantascienza al thriller, al film erotico, fino alla commedia; cosa che non è affatto comune nel mondo del Cinema. Tantissimi sono stati i premi vinti dal maestro di origini ciociare, con dieci Nastri d’argento, nove David di Donatello, un Oscar, un Leone d’oro. Morricone annovera anche nel suo palmares ventisette dischi d’oro e sette dischi di platino. Inoltre egli è Cavaliere della Legione d’onore in Francia, Commendatore e Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte. L’assenza del Maestro da poco scomparsi si sente così tanto che sembra anche poco il film documentario.
Con le pinne fucile ed occhiali
Già, perché è da poco uscito un docu-film a lui dedicato da un suo illustre allievo, Giuseppe Tornatore. Il regista è forse uno degli ultimi che ha avuto la possibilità di lavorare con un genio così grande. Dopotutto, Morricone vanta anche due lauree honoris causa attribuitegli dalla Seconda Università di Roma e dall’ateneo di Cagliari. A coronare una lunga e prolifica carriera, a suo tempo arrivarono anche Golden Globe e il Bafta, ovvero l’Oscar inglese. Il musicista di origini arpinate ha vinto per la miglior colonna sonora per il film di Quentin Tarantino “The Hateful Eight”.


