Le reazioni dell’assessore Laura Vicano sono molto istintive e ‘di pancia’, a quanto pare. Proprio come quelle del padre Mauro, grazie al quale ora lei siede sulla poltrona di delegata alla Smart City del Comune di Frosinone. Ricordiamo infatti che è proprio grazie alle dimissioni da consigliere comunale Vicano senior, alcuni mesi fa, e l’allontanamento dell’ex assessore Sardellitti che, con una serie di manovre da vecchio volpone della politica, Mauro riuscì a piazzare la figlia.
Nonostante lei non fosse granché affine all’ambiente, mettiamola così, e i pesanti brusii interni a Consiglio e Giunta, l’operazione si concretizzò, grazie anche all’appoggio del sindaco Mastrangeli, che in occasione del passaggio di testimone di padre in figlio (manco fosse un’azienda privata che si eredita in famiglia) trattenne a stento anche la lacrimuccia (seriamente o per finta, questo non è dato saperlo).
In quel preciso istante si raggiunse uno dei momenti più alti della nostra politica frusinate, ricordato ancora oggi nei corridoi del Comune tra le risate: una sorta di ‘beffa da Marchese del Grillo’ alla città e ai cittadini che, nelle persone ‘normali’, crea disagio persino a scriverlo o a parlarne.
Ma lei si è adattata ben presto all’ambiente, facendo, in poco meno di un anno di permanenza nel ruolo, più niente che poco: a parte il sito (dato in appalto) un progetto per mettere dei qr-code su alcune mura della città (anche questo in appalto e non terminato) e qualche video su Youtube. Oltre a spendere alcune decine di migliaia di euro a Natale per degli eventi ‘smart’ alla Scalo, ai quali hanno partecipato poche decine di persone. Un vero flop, insomma, vista anche la grande mole di fondi Pnrr a sua disposizione.
Tornando al suo carattere istintivo: l’assessore Vicano ha voluto controbattere al nostro articolo critico sul nuovo sito web del Comune (LEGGI QUI). Se magari ci avesse pensato un po’ meglio avrebbe evitato, visto che, leggendo la sua nota, si evince come ogni replica che tenta affannosamente, sotto la guida costante della sua funzionaria, sia in realtà solo una conferma di quello che abbiamo detto: e su ogni punto provano ad ‘indorare la pillola’ ma senza poter smentire niente di ciò che è stato scritto. Una pillola che, dunque, si è trasformata in… supposta per il Comune, che intrinsecamente ha ammesso tutte le problematiche di cui avevamo parlato un paio di giorni fa: spesso l’arroganza porta a sbagliare e a fare peggio, ecco perché a volte bisognerebbe prendere consapevolezza del proprio valore e abbassare la testa invece di volerla alzare a tutti i costi: il sentimento della vergogna è talvolta nobile, nella misura in cui può aiutare ad evitare figuracce.
I nostri prodi partono dicendo che non è vero che il sito è rimasto offline per tre giorni. Ebbene la pagina Facebook ‘Frosinone mi piace’ ha segnalato la problematica il giorno 19 giugno. Sotto il post l’assessore Vicano ha risposto pubblicamente, spiegando che il Comune stava facendo le operazioni tecniche propedeutiche alla messa online del nuovo sito, disponibile dal 21 giugno. E infatti il 21 giugno, in conferenza stampa hanno esordito dicendo: “poco fa è stato messo online”. A casa nostra 19, 20 e 21 sono tre giorni: magari potranno essere due o due e mezzo, se si controllano gli orari precisi e si decide di considerare un giorno di 24 ore. Ma non saranno mai poche ore, che sono quelle che bastano e avanzano per fare la migrazione, lo ripetiamo, e possiamo farlo certificare da qualsiasi società competente in questo campo, senza timore alcuno di essere smentiti da chi si riempie la bocca di parole tecniche per ostentare competenza.
Poi spiegano tecnicamente come è stato affidato l’appalto, evidenziando le grandi competenze della società appaltatrice. Benissimo, nulla quaestio. Però di società con grandi competenze, in Italia, ce ne sono parecchie. Quali sono i criteri utilizzati per scegliere questa e non un’altra, visto che non è stata bandita una gara, rimane ancora è un mistero: qualunque funzionario abbia deciso, attuale o precedente che sia, avrà lasciato una ‘traccia’, oppure in Comune non c’è uno straccio di documento dal quale si evince in base a cosa è stato dato un appalto di centinaia di migliaia di euro? Anni fa i bambini, a scuola, quando erano impreparati su qualche argomento, dicevano alla maestra che il giorno in cui era stato spiegato erano a casa malati. La suggeriamo come simpatica ipotesi di scusa per le prossime volte, visto che ci pare assurdo che ad oggi non si sappia in base a quali criteri sia stata scelta un’azienda alla quale dare così tanti soldi pubblici, e per giunta si decida di ammetterlo così candidamente. Fa tanto pensare al film comico in cui Zalone, a colloquio con la dottoressa del Ministero, si chiede: “Ma è del mestiere questa?”.
E ancora: Vicano e Tagliaferri spiegano, nel loro bel comunicato (subito diffuso anche sulle pagine ufficiali del Comune, usate impropriamente visto che non si tratta di comunicazioni ‘di servizio’ o di eventi), che è “prevista l’introduzione progressiva di algoritmi di intelligenza artificiale, anche in conformità con le direttive in materia di privacy”. È prevista, appunto. Nel senso che si prevede, semmai, di farlo in futuro, ma ad oggi non è stato di certo fatto. L’italiano ci pare semplice da comprendere. Dunque l’ennesima conferma delle nostre denunce che lamentavano la totale assenza di applicativi d’intelligenza artificiale, che oggi si trovano ormai ovunque, nonostante si parli di un sito rilasciato a metà 2025: in pratica già vecchio appena nato.
Anche sulla questione delle centinaia di migliaia di euro spesi per il sito, nessuna smentita, dunque tutto confermato. Solo una precisazione: “Frosinone ha speso molto meno di tanti altri Comuni, di pari dimensione o addirittura con meno abitanti”. Premesso che saremmo curiosi di capire da dove sono stati estrapolati questi dati, visto che ci sembra un lavoro molto lungo e complesso quello di controllare in poche ore quanto abbiano speso quasi 8.000 Comuni in Italia, anche qualora fosse vero ci chiediamo: gli errori di qualcuno altrove autorizzano a sbagliare anche qui? Oppure gli errori altrui e i nostri sono semplicemente una somma di errori?
Infine, per quanto riguarda le vecchie pagine indicizzate dai motori di ricerca, “è in corso un’attività manuale di reindirizzamento delle Url – spiegano – Ad oggi sono già state gestite circa 1.200 pagine su 1.500”. Dunque anche in questo caso Vicano e Tagliaferri confermano le problematiche da noi descritte e le centinaia di pagine che non si aprono, ancora oggi, dando ‘errore 404’. Al lancio del sito, quando noi abbiamo segnalato il disservizio, erano ben 1.500, confessano ancora una volta candidamente, mentre ad oggi, a distanza di tre giorni dal lancio (specifichiamo: 21, 22 e 23 giugno, prima che provino di nuovo a smentirci), sono ben 300 le pagine non ancora funzionanti. Vedremo quando il problema verrà risolto nella sua interezza. Nel frattempo la domanda sorge spontanea: con tutti questi soldi spesi, occorreva ‘fare le prove’ online, a discapito degli utenti frusinati, che hanno dovuto subire questo disservizio? Non si poteva lanciare il sito dopo aver risolto tutte queste questioni? Oppure è diventata un’abitudine, a Frosinone, sbrigarsi a fare inaugurazioni quando si è ancora a metà dell’opera?
Dopo una conferenza stampa di presentazione del sito, sabato scorso, al termine della quale non si è voluto lasciare spazio alle domande dei giornalisti, probabilmente per paura di essere messi in difficoltà dai quesiti viste le varie criticità, non conveniva prendersi la critica (vera e giusta) e stare zitti, mettendosi subito al lavoro per migliorare le cose, invece di cercare di arrampicarsi sugli specchi, non riuscendo però a controbattere neanche ad una delle contestazioni sollevate? Anzi dovendo, di fatto, ammettere tutto. Così non si è fatta solo una figuraccia peggiore? A cosa sarebbe servito il comunicato del Comune inviato oggi? Il sindaco e la sua assessora, abituati ultimamente ad essere bersagliati da critiche, stanno per caso diventando masochisti?
Quando si dice che la toppa messa è peggiore del buco…


