Alla fine anche il collettivo Ceccano 2030 ha deciso di partecipare alla competizione elettorale che tra due mesi circa decreterà il nuovo primo cittadino della città fabraterna. Le riserve sono state sciolte ieri sera, dopo che da settimane si mormorava di questa possibilità. Il candidato a sindaco designato sarà Luigi Mingarelli, nonostante per qualche giorno si era parlato insistentemente di Filippo Cannizzo. Mingarelli sarà sostenuto da due liste: Ceccano per l’acqua pubblica e Ceccano a sinistra. All’interno di quest’ultima si trovano Prc, Pci e sinistra ceccanese.
Forte il messaggio lanciato dalla formazione civica, pronta a raccogliere gran parte dei voti nell’area del centrosinistra, che si prefigge di “liberare Ceccano da una cappa di corruttela che la soffoca, da un modo di fare politica lontano dai concreti bisogni dei ceccanesi”.
La presentazione del candidato sindaco e delle liste che lo sostengono è in programma per mercoledì 2 aprile alle ore 11.30 presso il comitato elettorale, che si trova in Piazza XXV Luglio.
Chi è il candidato sindaco
Luigi Mingarelli, vigile del fuoco, delegato sindacale Usb e dirigente del Prc, da sempre iscritto all’Anpi e sostenitore della Mezzaluna Rossa palestinese; impegnato nelle vertenze contro Acea e attivo nel Comitato acqua pubblica locale, è tra i protagonisti del movimento “In nome del popolo inquinato” nel 2014 e poi nel 2018 nella città fabraterna.
“Dopo aver avviato nel corso degli ultimi mesi un confronto programmatico, a partire dall’iniziativa politica messa in atto nell’ultimo anno e mezzo con tutti i soggetti politici che si sono resi disponibili, e non essendo stato possibile arrivare a poter presentare alla città una proposta politica condivisa, il collettivo Ceccano 2030 ha ritenuto opportuno presentare una propria candidatura aderente al profilo di candidato sindaco che avevamo diffuso alcune settimane fa. Quindi, in seguito a un ampio dibattito che ha animato le ultime assemblee del collettivo – spiegano – Ceccano 2030 ha chiesto la disponibilità a Mingarelli di rappresentare la propria coalizione”.
“Ceccano 2030 – evidenziano i membri dello stesso direttivo – è nato come un progetto politico nuovo ed inclusivo che si pone, fin dalla sua costituzione, il proposito di provare a passare dalla protesta alla proposta, dall’opposizione all’alternativa, per dare una speranza alle richieste di cambiamento che arrivano dai ceccanesi, dando vita a un percorso partecipato e condiviso con l’intera comunità, per un radicale cambio di passo rispetto alle ultime consiliature comunali”.
Con Luigi Mingarelli si sale dunque a quota cinque candidati: nell’agone elettorale, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, anche Andrea Querqui e Manuela Maliziola (sempre per il centrosinistra) e poi Fabio Giovannone e Ugo di Pofi (per il centrosinistra). Per quanto riguarda Marco Corsi, per il quale si era paventata la candidatura in prima persona, parrebbe invece che sia ormai ad un passo dalla chiusura dell’accordo che lo vedrà far parte della coalizione di Giovannone.
Staremo a vedere le prossime mosse, per capire anche se possano esserci candidature dell’ultima ora oppure accordi che possano cambiare gli equilibri elettorali. Quello che è certo, ad oggi, è che ogni giorno che passa il clima elettorale, nella città di Ceccano, si fa sempre più infuocato.


